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Referendum, parte il tour di Rancan (Lega) nei mercati del Piacentino

Parte lunedì 14 novembre da San Nicolò di Rottofreno il tour di Matteo Rancan nei mercati del Piacentino per spiegare ai cittadini le ragioni del no al referendum costituzionale

Parte lunedì 14 novembre da San Nicolò di Rottofreno il tour di Matteo Rancan nei mercati del Piacentino per spiegare ai cittadini le ragioni del no al referendum costituzionale del 4 dicembre. Ad annunciarlo da Firenze, dove è in corso la manifestazione federale della Lega Nord contro la modifica della Costituzione proposta dal governo Renzi, è lo stesso consigliere regionale.

«Si aprono – afferma Rancan - tre settimane ricche di appuntamenti che, oltre alle visite nei paesi, saranno fatte di confronti e incontri ancora da definire, per riportare la politica tra la gente. L’obiettivo è lanciare dalla nostra provincia un no deciso ad una riforma che promette di distruggere la democrazia. Il responso che dovrà uscire dalle urne sarà quindi quello di dare una spallata ad un governo non eletto che sta attentando alla Costituzione».

Di seguito il calendario degli appuntamenti:

lunedì 14 novembre San Nicolò di Rottofreno

venerdì 18 rivergaro

sabato 19 Piacenza

domenica 20 Carpaneto Piacentino

lunedì 21 Borgonovo Val Tidone

sabato 26 Fiorenzuola d’Arda

domenica 27 Castel San Giovanni

lunedì 28 Castell’Arquato

mercoledì 30 Piacenza

venerdì 2 dicembre Lugagnano Val d’Arda

Il programma potrebbe subire integrazioni che verranno comunicate anticipatamente.

RIFORMA RENZI-BOSCHI: RANCAN (LEGA), IN PERICOLO LA TENUTA DELLA DEMOCRAZIA. BONACCINI LANCI L’ALLARME

 “La Regione Emilia Romagna si pronunci con giudizio di forte contrarietà alla riforma costituzionale Renzi-Boschi, rappresentando la stessa un tentativo di sovvertimento dell’ordine naturale delle autonomie dei popoli e delle comunità”. Lo chiede alla Giunta Regionale una risoluzione della Lega Nord a prima firma Matteo Rancan e sottoscritta da tutti i consiglieri del gruppo che prende una posizione chiara e decisa nei confronti del prossimo referendum. “Bonaccini e la sua Giunta – chiede il Carroccio – non possono non ravvisare nella riforma costituzionale un pericolo per la tenuta della democrazia e, soprattutto, di un equilibrato sistema di contrappesi tra i poteri che eviti tanto la dittatura di pochi quanto la dittatura della maggioranza, mettendo a serio rischio la libertà e l’autonomia di tutti, in modo particolare delle minoranze.  E’ indubbio – attacca Rancan – che la cosiddetta riforma Renzi-Boschi è gravemente lesiva degli interessi legittimi, orientati alla realizzazione del bene comune. Per questo la Giunta non può non esprimere alla cittadinanza tutta le più che legittime preoccupazioni in vista dell’appuntamento referendario”. Ma non solo ER. Rancan è tranchant: “Per le implicazioni e le ricadute dell’eventuale approvazione della riforma costituzionale nel sistema degli enti locali, sui quali si riflette la diversa ripartizione di poteri tra Stato e Regioni, e più in generale per la grave incidenza sulla vita democratica e politica, è importante che le assemblee democratiche rappresentanti i cittadini dibattano, argomentino e si esprimano su tale proposta di riforma del testo costituzionale”. “Per questo, analizzando nel dettaglio tutte le modifiche peggiorative introdotte da questa sciagurata riforma – chiarsice Rancan – non possiamo che invitare la Giunta a pronunciarsi con giudizio di forte contrarietà nei confronti del testo presentato, rappresentando lo stesso un tentativo di sovvertimento dell’ordine naturale delle autonomie dei popoli e delle comunità”. Al fianco dei rappresentanti regionali del Carroccio anche gli eletti nelle istituzioni locali che lanciano l’allarme. “E’ una riforma antidemocratica e centralista, che con la riforma del titolo V  toglie potere e deleghe alle regioni e quindi ai territori, allontanando sempre più i centri di potere e le risorse economiche dal controllo diretto dei cittadini (visione opposta al nostro modello federalista)” denunciano  Valerio Rossi (consigliere comunale Calendasco, coordinatore regionale giovani amministratori padani); Valentina Stragliati (assessore a Castel San Giovanni); Lorenza Rossi (assessore a Fiorenzuola);  Elena Grilli (consigliere comunale a Fiorenzuola);  Michele Corradini (consigliere comunale a Cortemaggiore); Michele Casella (consigliere comunale a Caorso) e  Umberto Boselli (consigliere comunale a Castell’Arquato)

“Siamo davanti a una riforma autoritaria che non garantisce equilibrio di poteri, concedendo totale libertà di azione ad un unico partito eliminando i giusti contrappesi sale della democrazia. Per questo – concludono -, l’invito a tutti i sindaci e amministratori è quello di schierarsi per il No contro una riforma autoritaria e centralista, il cui unico fine è il monopolio del potere distruggendo ogni forma di autonomia e governo locale”.

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