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Referendum, un flop storico: solo il 23% alle urne

Seggi chiusi da ieri alle 15. Affluenza ai minimi storici: appena il 23%. Per il presidente della Camera, Gianfranco Fini, i quesiti erano troppo tecnici. L'Udc Piacenza: “Ancora una volta abbiamo speso migliaia e migliaia di euro inutilmente. Il bipartitismo è stato bocciato”

Non ce l'ha fatta a passare il referendum promosso per modificare l'attuale legge elettorale. L'affluenza alle urne è stata da minimo storico, appena il 23%. Per il presidente della Camera, Gianfranco Fini, la “colpa” è da ricercarsi nell'eccessivo tecnicismo dei quesiti. E secondo i dati definitivi diffusi al termine dello spoglio dal Ministero dell'Interno, il quesito maggiormente votato è stato il terzo, quello relativo alla impossibilità di presentare candidature multiple.
  Per l'Udc sono stati spesi migliaia e migliaia di euro inutilmente  

Ha ottenuto il 23.84% dei voti, a fronte del 23.31% dei primi due quesiti, effettivamente di natura più tecnica. Lamentele dall'Udc piacentina, l'unico partito che nei giorni scorsi, aveva invitato espressamente gli elettori a non recarsi alle urne.

dati-urne“Il referendum è fallito miseramente e ancora una volta abbiamo speso migliaia e migliaia di euro inutilmente. Il bipartitismo è stato bocciato” si legge in una nota diffusa in serata alla stampa. “L'Udc si augura che ora i promotori si mettano il cuore in pace e che non parlino di complotti, perchè gli italiani hanno l'intelligenza per capire che dare il 25% di voti ad un partito e consentirgli di prendersi il 55% dei seggi sarebbe stato un salto nel buio per l'Italia e per gli italiani”.

Poi, l'Unione di Centro provinciale ha annunciato di voler continuare la propria battaglia “per ripristinare le preferenze e restituire ai cittadini il diritto di scegliere le persone e non solo dei simboli di partito”.









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