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Reggi: "Governo sordo alle proposte, forse si nascondono altri tagli"

"Di fronte alla sordità del Governo, nonostante le numerose proposte ragionevoli avanzate dall'Anci, non vorrei si nascondessero ulteriori tagli a carico dei Comuni che non possono essere annunciati". Lo ha affermato Roberto Reggi

"Di fronte alla sordità del Governo, nonostante le numerose proposte ragionevoli avanzate dall'Anci, non vorrei si nascondessero ulteriori tagli a carico dei Comuni che non possono essere annunciati". Lo ha affermato Roberto Reggi, vicepresidente Anci e sindaco di Piacenza, al termine dell'incontro dell'Ufficio di Presidenza dell'associazione, tenutosi il 7 luglio a Roma.

"NON VENIAMO ASCOLTATI" - "I Comuni hanno dimostrato grande senso di responsabilità - aggiunge Reggi - e si sono detti disponibili a fare la propria parte, quindi non capisco perché non veniamo ascoltati. Ripeto: ho il timore che questo atteggiamento nasconda ulteriori penalizzazioni per tutto il comparto degli Enti locali". Come ha spiegato il presidente Sergio Chiamparino, i sindaci sono infatti pronti a proporre uno spostamento al 2012 di un terzo dei tagli (per un importo pari a 500 milioni di euro) previsti per il 2011, da scontare al momento dell'entrata in vigore dell'Imu, l'Imposta municipale unica. Mantenendo inalterata, nel biennio, la riduzione complessiva di 4 miliardi di euro, si andrebbe a modificarne unicamente la ripartizione: 1 miliardo nel 2011 e 3 nel 2012, anziché gli annunciati tagli di 1,5 miliardi per il primo anno e 2,5 per quello successivo. Nel contempo, è stato ribadito al termine della riunione dei vertici Anci, i Comuni chiedono che il Governo si impegni affinchè i tagli ai trasferimenti vengano ricompresi all'interno del Patto di stabilità, nella sua nuova formulazione.

FARE SACRIFICI A TUTTI I LIVELLI - "Concordo appieno - ribadisce il sindaco Reggi - nel ritenere ragionevole, e attuativa di un reale federalismo fiscale, la proroga di un anno per questi 500 milioni di euro. Ed è proprio sulla base delle nostre proposte - conclude il vicepresidente Anci - che credo denotino la consapevolezza del difficile momento di crisi e della necessità di sacrifici a tutti livelli, che chiediamo con forza un incontro con il Governo. E' più che mai necessario e urgente, ora, che la nostra voce venga ascoltata e abbia un riconoscimento formale, perché essa è espressione, innanzitutto, della tutela dei cittadini e dei servizi fondamentali cui hanno diritto".

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