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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Regionali, Fratelli d’Italia presenta i suoi candidati: «Serve un’opposizione alla sinistra»

Il partito candida per il territorio Piacentino Tommaso Foti, Giancarlo Tagliaferri, Edoarda Ghizzoni e Anna Gregori. Foti: «Al primo punto del programma c’è la questione morale: diciamo basta alla sanità delle tessere e ai favoritismi alle cooperative»

Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale ha ufficializzato i suoi portacolori piacentini alle prossime elezioni Regionali del 23 novembre. Si candidano alla carica di consigliere regionale Tommaso Foti, 54 anni consigliere comunale a Piacenza (in passato parlamentare) e libero professionista, Giancarlo Tagliaferri, sindaco di San Giorgio, 53 anni e imprenditore, Anna Gregori, 29 anni, impiegata di Fiorenzuola e Edoarda Ghizzoni, 49enne di Piacenza, commercialista e revisore contabile.

«Mi candido – ha spiegato Ghizzoni – per cercare di aiutare le imprese i professionisti e le attività commerciali, verificando se i contributi regionali vengono distribuiti in modo trasparente. Renzi ha detto che vuole abbassare l’Irap, potremmo anche noi in regione fare questo prima di lui. Un impegno è anche quello di cambiare la legge sugli asili: ho dovuto costituire un asilo e non sono riuscita ad ottenere i contributi dalla Provincia, perché non rientrava nei requisiti regionali».

«Ho accettato la candidatura – ha dichiarato il sindaco di San Giorgio Tagliaferri - per mettere la mia esperienza da sindaco al servizio dei cittadini, in questo momento storico: mai come ora è diventata un interlocutore diretto dei comuni. La regione è distante, non riesce ad ascoltare la voce dei cittadini e degli enti e non dà risposte concrete e certe. Ci mettiamo in campo per dare una svolta precisa a questo modo di operare in cui non ci riconosciamo: siamo per un cambiamento e per l’ascolto della gente». «Io mi candido – sottolinea Gregori – perché voglio incentivare il lavoro giovanile e per portare una voce della val d’Arda: credo nell’impegno del partito di  Fratelli d’Italia per la Regione».

«Mi sono candidato – ha dichiarato il consigliere Foti - perché me l’han chiesto, mi pare che ora  serva in regione un’opposizione. La sinistra continua a vincere facilmente, senza risolvere le gravi emergenze. Si è chiusa l’era Errani nel peggiore dei modi e c’è un cumulo di macerie. La questione morale è evidente – un milione di euro spesi per auto blu assessori, agevolazioni al fratello e rimborsi folli dati ai consiglieri -. La gente è stufa, al primo punto del nostro programma elettorale c’è la questione morale. In ambito sanitario è ora di smettere di far fare carriera al partito delle tessere e non al merito, e in ambito lavorativo non può essere favorita sempre la cooperazione. La nostra è una presenza che vuole rivendicare la speranza che la destra possa essere rappresentata nel consiglio regionale. Ultimamente c’è stata molta confusione e la gente non capisce chi fa maggioranza ed opposizione, a Piacenza come a Roma. La sinistra vincerà sicuramente questa competizione, ma occorre che ci siano voci antagoniste. Piacenza in questo quadro è totalmente dimenticata dalla Regione. Lo dimostra la tangenziale di San Giorgio non completata: non ha mosso un dito». «Idem per l’aeroporto di San Damiano - aggiunge Tagliaferri – mentre in Lombardia la regione ha combattuto per evitare accorpamenti tra Ghedi e Montichiari».

Fratelli d’Italia dovrebbe essere – il condizionale è ancora d’obbligo – alleata di Forza Italia e Lega Nord, con Alan Fabbri (Ln) candidato presidente. «Ncd e Udc – puntualizza Foti - sono un problema politico. È difficile fare battaglie con loro se sono al governo con la sinistra. Io auspico che la coalizione sia una coalizione di centrodestra più vasta possibile, ma non ho mai capito fino a che punto l’Ncd fosse interessato a stare con noi. Non è un’esclusione che nasce dal territorio, sono problemi politici nazionali».

Ci sono speranze di avere un consigliere piacentino di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale? «Speriamo – conclude l’ex parlamentare - almeno di avere un seggio in consiglio regionale, il sistema elettorale però non premia le città piccole. Tuttavia è più facile spostare voti qua a Piacenza. C’è disaffezione notevole dell’opinione pubblica verso la politica e si voterà per la prima volta in inverno, speriamo che la gente non consideri inutili queste elezioni. Vorremmo recuperare voti dall’astensione».

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