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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica Ponte dell'Olio

Riduzione del rischio sismico, fondi per 13 comuni piacentini

Dalla Regione risorse per edifici pubblici ad Alseno, Besenzone, Castelsangiovanni, Gazzola, Monticelli d'Ongina, Nibbiano, Pecorara, Pecorara, Podenzano, Ponte dell'Olio, Pontenure, Rivergaro e Villanova

Al via finanziamenti per la sicurezza di 9 edifici strategici, in particolare di scuole e municipi, e per nuovi studi di microzonazione in 66 comuni dell’Emilia-Romagna. 

Si sono chiusi i due bandi 2017 che finanziano con 5,1 milioni di euro le opere per la riduzione del rischio sismico di importanti edifici pubblici e con oltre milione di euro gli studi dimicrozonazione cioè - come spiegano i tecnici - la suddivisione dettagliata del territorio “in base al comportamento dei terreni durante un evento sismico e ai possibili effetti indotti dallo scuotimento”. I finanziamenti sono resi disponibili dal Piano nazionale settennale per la riduzione del rischio sismico e si aggiungono agli oltre 45 milioni di cui l’Emilia-Romagna ha già beneficiato a partire dal 2010. 


I progetti 
Sono 9 i Comuni in cui vengono finanziati i lavori per la sicurezza sismica: 5 in provincia di Forlì-Cesena, 2 a Rimini, 1 a Reggio Emilia e 1 a Parma.  A Forlì-Cesena, 575 mila euro serviranno per il miglioramento sismico della scuola elementare De Amicis a Gatteo; 685 mila euro per il miglioramento sismico dell’edificio comunale di Rocca San Casciano; 426 mila euro per il rafforzamento locale del municipio di Mercato Saraceno; 280 mila euro per il miglioramento sismico della palestra utilizzata dalle scuole elementari e medie di Civitella di Romagna e 463 mila euro per il miglioramento sismico del palazzo municipale di Cesenatico. A Reggio Emilia, 1,3 milioni di euro sono destinati al miglioramento sismico della palestra comunale di Carpineti. A Parma, 347 mila euro consentiranno il miglioramento sismico del municipio di Calestano. A Rimini, 263 mila euro serviranno al miglioramento sismico della scuola elementare di San Clemente e 836 mila euro per interventi di rafforzamento locale del municipio di Cattolica.

Per la microzonazione sismica, nel piacentino risultano beneficiari dei finanziamenti i comuni di Alseno, Besenzone, Castel S. Giovanni, Gazzola, Monticelli d'Ongina, Nibbiano, Pecorara, Pecorara, Podenzano, Ponte dell'Olio, Pontenure, Rivergaro e Villanova sull'Arda; nel parmense Albareto, Calestano, Felino, Montechiarugolo, Parma, Polesine Zibello, Roccabianca, Sala Baganza, S. Secondo Parmense, Terenzo, Torrile, Traversetolo, Sissa Trecasali e Unione Comuni Valli Taro e Ceno (Bedonia, Bore, Borgo Val di Taro, Tornolo); nel reggiano Baiso, Cadelbosco di Sopra, Casina e Unione dei Comuni Val d’Enza (Bibbiano, Cavriago, Canossa, Montecchio Emilia, San Polo d’Enza); nel modenese Lama Mocogno, Maranello, Mirandola, Pavullo nel Frignano; nel bolognese Casalecchio di Reno, Malalbergo, San Giovanni in Persiceto, Unione di Comuni Savena-Idice (Loiano, Monghidoro, Ozzano, Pianoro) e Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese (Castel D’Aiano, Grizzana Morandi, Marzabotto, Monzuno, San Benedetto, Vergato); nel ferrarese Voghiera e Tresigallo e l’Unione di Comuni Terre e Fiumi (Berra, Copparo, Formignana, Jolanda di Savoia e Ro); nel forlivese-cesenate Longiano, Montiano, Sarsina e Gambettola. 

“Con queste risorse si continua un impegno fondamentale assunto dalla Regione con la comunità emiliano-romagnola: quello per la sicurezza degli edifici, in particolare gli immobili pubblici che assumono una rilevanza fondamentale anche in caso di calamità come appunto le scuole e i palazzi comunali- sottolinea l’assessore regionale a Difesa del suolo, Paola Gazzolo”. “Al pacchetto di interventi strutturali, si affiancano i nuovi studi di microzonazione con l’obiettivo di completarli in tutti i comuni emiliano-romagnoli: sono già stati realizzati o sono in corso nei territori con livelli di rischio sismico più elevati, ora rivolgiamo l’impegno a quelli con pericolosità più bassa anche grazie ad uno specifico finanziamento di 300 mila euro messo direttamente a disposizione dalla Regione con il proprio bilancio”, conclude Gazzolo. “Si tratta di vere e proprie carte d’identità del suolo, fondamentali per approfondirne la conoscenza assicurando una programmazione urbanistica responsabile e sicura".

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