«Dopo il ricorso presentato da Legambiente nazionale – spiega Federico Scarpa del Consorzio Co.Sil - e locale al Capo dello Stato contro l’autorizzazione concessa a Iren di bruciare i rifiuti speciali da fuori provincia anche dopo il 2020, il CO.SIl si appresta ad inviare a Mattarella una nota nella quale osserva che:

La Regione Emilia ha già espresso il proprio parere concedendo l’autorizzazione garantendo il rispetto di tutte le regole attualmente in vigore circa la tutela sanitaria dei cittadini. Per quanto riguarda la provincia di Piacenza, anche le amministrazioni locali hanno dato questa interpretazione avendo ben in mente la salute dei cittadini. Sostenere che viviamo in uno dei posti più inquinati al mondo, potrebbe anche essere vero, l’importante è che questo non dipenda né da Tecnoborgo, né dalle auto che circolano. Si fanno ipotesi catastrofiche nel caso del Po in piena, si parla di tutelare la salute dei cittadini, ma anche questa è un’affermazione che ha del ridicolo.

A Legambiente non basta che il carico inquinante rimanga tale, ma vorrebbe bloccare l’economia di mezza Europa solo per avere attenzione sui quotidiani nazionali. Vogliamo sperare che i funzionari addetti alla presentazione delle pratiche al Capo dello Stato non perdano tempo su progetti di ampia delega agli enti locali rispettosi dei regolamenti e leggi vigenti. Da ultimo, non certo per importanza – si legge in una nota firmata da Federcio Scarpa, vorrei rivolgermi a tutti i dipendenti del gruppo Iren di Piacenza, alle loro famiglie e ai loro conoscenti compreso anche tutti i sindacati operanti nel settore, ma non siete stufi che ad ogni piè sospinto, Legambiente tuoni contro:

1° la gestione dei rifiuti

2° la qualità dell’acqua

3° la qualità dell’aria

Mettendo a rischio centinaia di posti di lavoro? Quando finalmente farete sentire la vostra voce a difesa dei vostri interessi? Anche di questo il Presidente della Repubblica dovrà necessariamente tenerne».