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Rifiuti e impianti, Gazzolo: «Entro sei mesi le decisioni con i comuni rispetto agli obiettivi»

L’assessore all’ambiente Paola Gazzolo fa il punto della situazione sui rifiuti in regione: «Ok all’avvio del monitoraggio, si prospetta un eccesso di produzione di rifiuti pari a 200mila tonnellate nel 2019»

«Come previsto dal Piano regionale dei rifiuti con scadenza al 2020, la Giunta nei giorni scorsi ha approvato l’avvio del monitoraggio di attuazione a tre anni dalla sua approvazione, per verificare l’efficacia delle azioni messe in campo». E’ quanto afferma l’assessore regionale all’Ambiente, Paola Gazzolo, che spiega: “Si è reso necessario, peraltro, un leggero slittamento dei tempi previsti per mettere meglio a fuoco alcuni elementi nuovi che incidono sulla programmazione in essere. Il primo attiene alle inedite difficoltà riscontrate dal sistema produttivo circa la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti speciali. Si tratta di un problema emerso a fronte della chiusura di alcuni sbocchi internazionali di mercato (soprattutto la Cina) e della carenza cronica di impianti del nostro Paese. A questo problema, peraltro, si sono date alcune prime e significative risposte nelle settimane scorse, da un lato con la delibera di Giunta che ha aumentato le possibilità di stoccaggio, dall'altro con l'accordo innovativo siglato tra Regione, Confservizi e le principali associazioni d'impresa del territorio per garantire la competività delle nostre imprese». «Il secondo elemento di cui tener conto è il ritardo che sconta la realizzazione di parte dell’impiantistica prevista dallo steso Piano regionale dei rifiuti. In particolare, le discariche di Imola e Finale Emilia, a causa dei ricorsi e dei procedimenti amministrativi tuttora aperti, non hanno potuto assorbire la quantità di rifiuti programmata».

Infine, prosegue l’assessore, «si registra uno scostamento del quantitativo di rifiuto urbano indifferenziato prodotto a livello regionale - Paola Gazzolo-4rispetto a quello previsto dal Piano – superiore alle 200mila tonnellate nel 2019 e alle 180mila al 2020. Uno scostamento non decisivo, ma che impone l'accelerazione di alcune misure previste tra le quali il completamento della trasformazione dei modelli di raccolta e l’introduzione su tutto il territorio regionale della tariffa puntuale (pago per quanto produco), leva fondamentale per prevenire la produzione; al tempo stesso saranno concluse le procedure di gara per l’affidamento del servizio di gestione dei rifiuti, attualmente in corso, che permetteranno un'ulteriore accelerazione».

A fine dicembre «è stata trasmessa alla Commissione consiliare Ambiente dell’Assemblea legislativa - e quindi ai consiglieri regionali - la relazione che fotografa con esattezza la situazione della gestione dei rifiuti in Emilia-Romagna». È in questo contesto “che nei prossimi mesi - la delibera di Giunta ha indicato precauzionalmente la scadenza del 30 giugno, ma occorrerà ragionevolmente un tempo inferiore - saranno assunte tutte le decisioni coerenti col Piano e con le novità intervenute, in accordo anzitutto con i Comuni». «Stupisce però- conclude Gazzolo- che proprio da forze politiche come la Lega sia invocata la chiusura degli impianti, nel momento in cui è proprio il vicepremier Salvini a denunciarne la carenza in più parti del Paese e la necessità opposta di realizzarne uno per ogni provincia. Per parte nostra, peraltro, siamo anche in attesa di linee chiare da parte del Governo nazionale, che su questa materia non solo non ha assunto orientamenti e decisioni dopo ormai sei mesi, ma ha detto tutto e il contrario di tutto. Fino al punto di vedere l'amministrazione della Capitale ipotizzare di tornare ad aprire le discariche, non sapendo dove mettere i rifiuti».

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