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Rifondazione Comunista: «Inqualificabili le parole di Murelli, non può minacciare il sindacato»

La Segreteria Provinciale del Partito della Rifondazione Comunista di Piacenza sulla polemica tra la deputata e la Cgil: «Alludere così pesantemente al Ventennio oltre che irresponsabile è un vero e proprio atto intimidatorio e istigazione alla violenza contro chi difende lavoratori e immigrati»

La Segreteria Provinciale del Partito della Rifondazione Comunista di Piacenza stigmatizza gli interventi social della parlamentare leghista piacentina Elena Murelli. «Le parole espresse dall'onorevole Murelli – fa sapere il partito - sono inqualificabili; come Federazione del Partito della Rifondazione Comunista di Piacenza siamo indignati da chi paventa la chiusura di un sindacato solo perché non sostiene le politiche di un Governo e, anzi, le attacca duramente definendole come esse sono. Le dichiarazioni della parlamentare piacentina sono spaventose e ricordano troppo da vicino un passato, evidentemente, mai sepolto da una certa parte politica. Rifondazione Comunista è da sempre al fianco dei lavoratori, italiani e non, e ci battiamo contro qualunque discriminazione, e non possiamo accettare che una nostra concittadina minacci in un modo così brutale un sindacato, anche se a mezzo social». «Pensate ai lavoratori o chiudiamo la Cgil» e «Chiudiamo non i porti ma la Cgil» sono gli anatemi apparsi sul profilo Facebook della parlamentare leghista tra il 22 e il 26 agosto. Rifondazione chiede che la Murelli esprima le proprie scuse formali al sindacato, ai lavoratori e a tutti gli italiani per il suo irresponsabile comportamento. In un periodo in cui l'ondata fascista sembra ritornare, alludere così pesantemente al Ventennio oltre che irresponsabile è un vero e proprio atto intimidatorio e istigazione alla violenza contro chi difende lavoratori e immigrati».

La replica dell'onorevole Elena Murelli a Rifondazione Comunista

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