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Rom e sinti, Cavalli (Ln): «A Piacenza 63 case a nomadi negate ai piacentini»

Cavalli: «I nomadi hanno migliaia di euro di debiti per utenze non pagate e vengono premiati da Comune e Regione con impianti nuovi di zecca e strutture per "migliorare la propria qualità di vita". Tutti benefici negati ai nostri anziani, cassintegrati e padri di famiglia vittime della crisi»

“Chiusura totale dei campi nomadi in tutta l’Emilia Romagna. La Regione manifesti la propria indisponibilità ad accogliere rom e sinti sul proprio territorio”. Il consigliere leghista Stefano Cavalli in un’interrogazione presentata oggi in Regione, invoca il “superamento totale e deciso” dell’esperienza di accoglienza e contesta l’ultimo stanziamento, di 88mila euro (63mila arrivano dalla Regione), a favore del campo nomadi piacentino di Torre della Razza.  

“E’ intollerabile. I nomadi hanno migliaia di euro di debiti per utenze non pagate e vengono premiati da Comune e Regione con impianti nuovi di zecca e strutture per ‘migliorare la propria qualità di vita’. Tutti benefici negati ai nostri anziani, cassintegrati e padri di famiglia vittime della crisi”.

“Dal 2004 al 2011 a 63 sinti il Comune ha assegnato case popolari, evidentemente negate ai piacentini che ne avevano i requisiti. Nel 2012 la Regione ha stanziato un milione di euro per abbellire i 130 campi nomadi dell’Emilia Romagna: uno scandalo”. “Non è pensabile che a comunità nomadi - e quindi, per definizione, in transito e poco inclini all'integrazione - si offrano anche alloggi a spese pubbliche. Chiediamo che le attenzioni oggi a loro riservate siano dedicate alla nostra gente, duramente colpita dalla crisi”.

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