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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica

«Se non fosse il prefetto penserei che sia in campagna elettorale»

Non ci va per il sottile l'assessore al Welfare Stefano Cugini dopo l'ordine perentorio del prefetto al Comune di bonificare e chiudere definitivamente le aree dove il degrado è diventato intollerabile: «Ai confini della realtà. Ci sono i profughi espulsi dai progetti dall'ente di via San Giovanni lì dentro. Si deve collaborare, non puntare il dito»

«Se non fosse la Prefettura ma un partito politico penserei che è in piena campagna elettorale». Non ci va per il sottile l'assessore al Welfare Stefano Cugini dopo l'ordine perentorio del Prefetto, al termine della riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurazza pubblica. Il palazzo del Governo infatti, a poche ore dal blitz dei carabinieri nell'area dismessa dell'ex ortofrutta, ha diramato una nota in cui si legge: "Il Comune deve intervenire con urgenza per bonificare i siti, attraverso una radicale pulizia e con le chiusure degli accessi, dove necessario, per evitare le occupazioni abusive. Devono essere effettuati con immediatezza gli interventi di pulizia degli immobili dove la sporcizia ed il degrado sono intollerabili, nell'attesa che, come deciso, tre palazzine dell'ex mercato ortofrutticolo vengano abbattute".

E proprio questa presa di posizione categorica non è andata giù all'assessore che ha scritto sul proprio profilo Facebook: "Ai confini della realtà. Ci sono i profughi espulsi dai progetti dalla Prefettura lì dentro! Davvero via San Giovanni chiede che «vengano effettuati con immediatezza gli interventi di pulizia degli immobili dove la sporcizia ed il degrado sono intollerabili»? Come mai non si sono espressi nello stesso modo dopo il nostro sopralluogo a Corte Bossina?". «E' l'ennesima prova - dichiara Cugini - che c'è un evidente incomunicabilità con la prefettura, un collasso di coerenza. Quando abbiamo chiesto a gran voce una presa di posizione dopo il sopralluogo alla Cascina Bossina dove molti profughi sono ospitati in condizioni disumane, non è successo niente, anzi, l'ente di via San Giovanni si è quasi indispettito, ma quando si tratta di puntare il dito contro l'operato dell'Amministrazione non si risparmia niente. In quelle palazzine vivono anche profoughi, richiedenti asilo, persone che dovrebbero, o avrebbero dovuto gestire i funzionari del Governo, non il Comune. Espulsi dal pacchetto accoglienza per reati o per il termine decorso, sono lasciati allo sbando». 

Stefano Cugini-15«Abbiamo chiesto alla prefettura di portare a Roma la richiesta di avere militari per le strade, per effettuare pattuglie. Non è stato possibile averli ma non abbiamo attaccato né puntato il dito, mentre ora ci viene richiesto che gli agenti della municipale facciano turni notturni. Con quali risorse visto che siamo sotto organico (il concorsone ne diplomerà 13 solo tra molti mesi)? E con quali tutele se gli agenti a volte vengono visti come impiegati in divisa ma poi devono svolgere i compiti della forze dell'ordine senza averne le tutele?». 

«L'abbattimento di tre palazzine avverrà tra qualche settimana: era già stato deciso. Nel frattempo - continua - il Comune dovrebbe murare, pulire, bonificare. Con quali soldi? Un'Amministrazione seria fa le cose quando ha le risorse per farle, non si può pensare di ordinare senza sapere, o facendo finta di non sapere, le dinamiche corrette. Mi sarei aspettato un attacco simile da un partito come la Lega Nord, non dalla Prefettura. Noi si deve collaborare comprendendosi e aiutandosi a vicenda. Siamo ogni giorno in trincea, come ente locale lavoriamo senza risorse e si è deciso di proteggere, investendo, quelle categorie fragili come gli anziani o i disabili. E' chiaro che facendo ciò si lasciano indietro molti interventi che a livello di immagine i cittadini apprezzerebero molto, ma che abbiamo scelto, per ora, di non portare avanti dedicando risorse al sociale. Non è corretto scaricarsi addosso le responsabilità, è come se dopo questo "attacco", il Comune dicesse alla prefettura di far controllare più spesso l'area dedicando a quella zona più carabinieri o poliziotti, facendo finta di non sapere che anche loro, ai quali va il mio eterno ringraziamento, lavorano con pochissime risorse. Noi dobbiamo rispondere ogni giorno al cittadino, non al ministero. E sul sociale non faremo passi indietro: Piacenza, per ora non sarà una piccola e ordinata Svizzera, ma le categorie più deboli continueranno a essere tutelate».

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