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Seta, accordo a tre. Per il piano industriale un anno in più

Trasporto pubblico, così aumenterà il debito. Dalla Regione arrivano a Piacenza 200mila euro in più. E lunedì prossimo riunione dei soci per il nuovo Cda. Comune e Provincia hanno designato il piacentino Massimo Garibaldi

Continuano le prese di posizione, tutte critiche, su Seta, l’azienda di trasporto pubblico che ha fuso insieme le aziende di Modena, Reggio Emilia e Piacenza. Dopo la Federazione della sinistra, che ha accusato gli Enti locali delle tre province di non rispettare il piano industriale. Torna in campo anche la Lega. Tutto questo, il giorno dopo in cui le tre città hanno fatto “la pace” - è stato stabilito che per adeguarsi al piano industriale ci sarà un anno in più, fino al 2013 - e la Regione darà più soldi a Piacenza (200mila euro). E lunedì 17 settembre, alle 12 a Modena, ci sarà l’attesa riunione dei soci per disegnare il nuovo Consiglio d’amministrazione dopo le dimissioni dell’amministratore delegato Claudio Ferrari e del consigliere Laurence Le Blanc, espressione del socio privato Herm.

I soci piacentini, Comune e Provincia, hanno trovato una sintesi su Massimo Garibaldi. «Mancano pochi giorni al nuovo orario invernale dei bus. Viste le premesse che ci ha regalato Seta - tra code chilometriche e attese interminabili agli sportelli - non nascondiamo una certa preoccupazione per gli imminenti cambiamenti che attendono i passeggeri. Dopo tutti i soldi investiti dal pubblico, non ammettiamo nuovi disagi e interrogheremo la Regione su ogni disservizio prodotto agli utenti dall’azienda». Lo annuncia il consigliere regionale della Lega Nord Stefano Cavalli all’indomani delle proteste dell’utenza per le lunghe code agli sportelli per il rinnovo degli abbonamenti. «La Regione ha benedetto una fusione che, cronache alla mano, ha provocato disagi, affossato il livello del servizio e scatenato il caos tra i soci. Ora non ci sono più scuse. La giunta, principale regista dell’operazione Seta, deve chiarire quali siano gli sbandierati vantaggi prodotti dall’aggregazione delle aziende di trasporto pubblico e deve rendere conto dello scadimento della qualità del servizio». 

L’accordo di ieri a Modena, però, lascia nuovi feriti sul campo. Come riporta la Gazzetta di Reggio a rimetterci, con la proroga di un anno in più, sarà la stessa Seta: «Il conto della guerra intestina sfiorerà il milione di euro, una cifra considerata sostenibile dopo la presentazione della semestrale che ritrae una azienda sostanzialmente in salute». La Regione - ha mediato le posizioni l’assessore regionale Alfredo Peri - verserà a Piacenza 200mila euro in più (erano 400mila), sia per coprire il buco sia per adeguarsi ai nuovi parametri. Modena e Reggio hanno già intascato contributi per un milione. L’anno in più servirà per cercare di rendere sostenibili il rimborso di 2,07 euro al chilometro. Reggio lo ha già fatto. Piacenza è sulla buona strada. Modena, che era ferma a 1,97 euro, dopo aver aperto il fronte, ha accettato la mediazione.

Scrive la Gazzetta di Reggio: «Tanto da indurre il sindaco Giorgio Pighi a dichiarare: "La crisi è rientrata sul piano politico e finanziario. I sacrifici saranno di tutti. Modena è soddisfatta e crede molto in questo processo". Soddisfazione per l’esito della crisi si respira anche negli ambienti reggiani». In realtà afferma il quotidiano reggiano «a fare i sacrifici sarà la stessa Seta. Con il dilazionamento del piano nel 2012 il bilancio andrà in sofferenza per circa 900 mila euro di mancati introiti. Una cifra ritenuta sopportabile dalla politica alla luce dei dati della semestrale. "Piano industriale e budget sono in linea con le previsione - spiega l’assessore Peri - Ovviamente al netto delle partite straordinarie che derivano dal processo di fusione. Nei prossimi giorni incontreremo anche il socio privato”».

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