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Sicurezza, Lega: «Sindaci abbandonati, necessario l’impegno della Regione»

La Lega Nord piacentina invoca un maggiore impegno della regione Emilia Romagna sul fronte della sicurezza. Ad inoltrare la richiesta, il consigliere regionale Matteo Rancan e l’assessore alla Sicurezza a Castel San Giovanni, Valentina Stragliati

La Lega Nord piacentina invoca un maggiore impegno della regione Emilia Romagna sul fronte della sicurezza. Ad inoltrare la richiesta, il consigliere regionale Matteo Rancan e l’assessore alla Sicurezza a Castel San Giovanni, Valentina Stragliati. «Intendiamo denunciare - attacca Stragliati – la carenza di scelte politiche non solo del governo Renzi, ma anche dell’amministrazione Bonaccini, che in due anni non hanno stanziato risorse. Al contrario, quando era ministro dell’Interno Roberto Maroni, furono assegnati 100 milioni di euro per la videosorveglianza e la sicurezza urbana, fu avviata una sperimentazione per la messa in rete di telecamere pubbliche e private e furono conferiti più poteri ai sindaci. Misure, queste, annullate dal governo Monti. La regione Lombardia, presieduta da Maroni, ha invece garantito 5 milioni per la videosorveglianza e 3 milioni e 600mila euro per la polizia locale. Anche l’amministrazione provinciale piacentina – aggiunge l’assessore di Castel San Giovanni - non ha investito un centesimo in questo ambito e gli ultimi fondi a disposizione risalgono alla precedente gestione del centrodestra, quando furono messi a bilancio190 mila euro per la sicurezza urbana destinati a venti comuni e ulteriori 250 mila per la sicurezza delle aziende agricole. Questo perché per la Lega la sicurezza, ossia il primo problema che ci manifesta la popolazione, è in testa all’agenda politica. Urge un intervento perché i sindaci, a fronte di bilanci sempre più risicati, non ce la fanno più a far fronte all’istanza di sicurezza avanzata da cittadini che chiedono nuove telecamere e cartelli per segnalare le attività di controllo del vicinato. Su questi ultimi auspichiamo almeno un cofinanziamento da parte della regione, analogamente a quanto avviene in Lombardia».

Stragliati interviene inoltre sull’invio di altri richiedenti asilo nel proprio comune. «La delinquenza – prosegue - si è aggravata anche come conseguenza dell’ondata migratoria che stiamo subendo. A Castel San Giovanni, dove la popolazione straniera è già pari al 23 percento, siamo stati avvertiti all’ultimo istante dei nuovi arrivi. Esigo però che la prefettura ci dica se sono veri profughi o presunti tali. Le istituzioni hanno il compito di essere vicine ai cittadini, ma quelle amministrate dalla Lega sono lasciate da sole dagli enti di livello superiore.»

«Le mancanze della regione Emilia Romagna – accusa Rancan – sono visibili, per questo ho incalzato l’amministrazione Bonaccini con una nuova interrogazione. Il Partito Democratico in campagna elettorale aveva promesso il proprio impegno sulla sicurezza, ma si è trattato solo di boutade inconcludenti. La regione dovrebbe essere più incisiva in questo ambito, ma evidentemente l’argomento non è prioritario per un Pd che, dopo aver promesso di tutto, scopre all’improvviso il business dell’immigrazione. Gli esponenti del Pd – insiste il consigliere regionale - farebbero dunque meglio a tacere e a lasciare la gestione del problema a chi è più competente: si rendono conto della verità solo a distanza di anni e dopo aver causato danni. Oggi ci ritroviamo persino con le forze dell’ordine che hanno esaurito i soldi per la benzina dei veicoli e con una polizia penitenziaria sotto organico. È impensabile migliorare la situazione se non si sostengono prima gli agenti. Il risultato è che Piacenza è 33esima a livello nazionale per reati denunciati».

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