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«Sono stato minacciato di espulsione dalla Lega, esco dal partito»

Roberto Pasquali denuncia le pressioni del suo partito per votare “no” al piano Ausl: «Me ne vado da solo, mi hanno detto che per ordine di Salvini sarei stato buttato fuori»

«Sono stato minacciato di espulsione dalla Lega al telefono, ma li anticipo ed esco io prima». Roberto Pasquali chiude la sua storia politica – già burrascosa nel passato recente – con il Carroccio. Lo fa annunciando in Conferenza Socio Sanitaria - durante il voto sul piano di riordino dell'Ausl - la sua uscita. «Questa mattina – ha tuonato in sala consiliare della Provincia - al telefono sono stato minacciato dal mio partito, dalla Lega Nord, che mi ha detto che sei avessi votato “Sì” al piano dell’Ausl, sarei stato buttato fuori dalla Lega. Bene, a questi dico che non ho rinnovato la tessera nel 2017, sono già fuori, da questo momento non sono più legato alla Lega. Quando uno politicamente in alto mi fa queste minacce al telefono, vado fuori da solo. Non ho bisogno di essere cacciato». A Pasquali ha risposto il sindaco di Caorso Roberta Battaglia. «Anche noi che votiamo “no” abbiamo ricevuto pressioni, ma dalla gente». Il tema è stato toccato anche da Lucia Fontana. «Curioso – ha replicato il sindaco di Castelsangiovanni -, Pasquali ha detto che se ne va perché intende votare “Sì”, quando Angelo Boledi è stato espulso dalla Lega per essere contro al piano. Ognuno tragga la sue conclusioni». Dopo qualche ora, Pasquali ha rassegnato le dimissioni anche dall’ufficio di presidenza della Conferenza socio-sanitaria, dove rappresentava il centrodestra.  A margine dell'incontro ha chiarito quali fossero le ingerenze provenienti dall'alto: Matteo Salvini in persona, che avrebbe consegnato il messaggio al consigliere regionale Matteo Rancan.

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