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Sostegno ai malati di Sla, Pollastri: «In arrivo tagli al fondo regionale?»

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di IlPiacenza

“Una patologia terribile, che colpisce duramente coloro che ne soffrono e le loro famiglie e che, malgrado ciò, non sono riusciti ad evitare le ripercussioni che hanno interessato il sistema sanitario pubblico”: ad affermarlo è Andrea Pollastri (FI-PdL) che ha presentato un’interrogazione sulla situazione dei malati di SLA.

Negli ultimi anni la forte riduzione del Fondo Sanitario Nazionale ha imposto alle Regioni di contribuire, con fondi propri sempre più cospicui, al mantenimento dei sistemi socio-sanitari locali.

Poiché vi sono dei costi fissi che non possono essere eliminati, come il mantenimento degli ospedali, il pagamento del personale medico e paramedico o l’erogazione dei servizi base, vengono diminuiti i capitoli giudicati non strategici, come quelli per l’assistenza e cura di particolari patologie, fortemente invalidanti e con decorsi di durata medio-lunga, com’è, ad esempio, la SLA.

“Purtroppo – spiega Pollastri – emergono sempre nuove malattie e nuove esigenze e, nell’impossibilità di toccare le spese fisse, e di far ricorso ad altri fondi, provenienti dai Comuni o dai privati, le Regioni devono mettere mano a capitoli i cui fondi sono già destinati, dividendo una torta già stretta.”

È quello che hanno dovuto fare la Sardegna e la Lombardia che hanno ridotto la dotazione del Fondo Non Autosufficienti a discapito, in particolare, dei malati di SLA, che hanno dovuto dividere la quota loro destinata, già di per sé inferiore rispetto all’anno precedente, con persone affette da patologie del motoneurone o che si trovano in stato vegetativo.

“Auspico – chiarisce il Consigliere – che ciò non avvenga anche in Emilia-Romagna, per questo chiedo alla Giunta se, dal 2009, anno di inizio della crisi, ad oggi, il Fondo Non Autosufficienti regionale abbia subito delle variazioni, in particolare, se sia mutato lo stanziamento per l’assistenza a coloro che sono affetti da SLA e se la cifra che viene oggi erogata sotto forma di assegno di cura sia congrua rispetto alle spese che devono essere sostenute dalle famiglie.”

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