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«Spacciatore e clandestino, ma era in Italia da 4 anni»

Murelli (Lega) sullo spacciatore che preferisce essere espulso anziché scontare la pena: «Non era stato riconosciuto come rifugiato, fallimentare la politica di accoglienza del centrosinistra che spende 4,7 miliardi per gli immigrati»

«L’augurio è che quello spacciatore venga riconosciuto come nigeriano e lasci l’Italia al più presto. L’obiettivo di espellere l’immigrato che delinque è uno degli obiettivi della Lega, quando sarà al governo». Elena Murelli, candidata alla Camera nel listino di Piacenza-Parma-Reggio Emilia, parla del 34enne spacciatore arrestato dai carabinieri alcuni giorni fa a Piacenza. "La sua storia, purtroppo, è comune a chissà quanti altri clandestini - afferma Murelli - dopo l’arrivo in Italia. Nessun sostegno, nessuna integrazione, nonostante il governo del Pd abbia stanziato 4,7 miliardi per gli immigrati appena sbarcati. Non sapendo cosa fare, molti cadono nelle mani della criminalità. Tra l’altro, questo nigeriano ha girato per ben 4 anni da irregolare in Italia perché gli era stata respinta la richiesta di rifugiato. Nessuno, però, si era mai preoccupato di rimpatriarlo». Puntare su accordi con i Paesi di provenienza dei delinquenti è il primo passo per espellere dall’Italia chi, accolto qui e grazie alla fallimentare politica del centrosinistra, non trova di meglio che commettere reati. L’espulsione porterebbe beneficio anche al sistema penitenziario. In Emilia Romagna, ci sono 3.500 detenuti a fronte di 2800 posti. Gli agenti della penitenziaria invece sono 1800, rispetto a una pianta organica che ne prevede 2400. Piacenza è la prima provincia per numero di detenuti stranieri con il 63%, mentre la media regionale è ormai del 50%". 

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