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Giovedì, 18 Aprile 2024
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«Stati generali della montagna piacentina, partono i tavoli»

Murelli e Pisani: «Raccoglieremo in tutta la provincia le idee e le proposte per evitare l’abbandono di collina e montagna. Il responsabile del documento sarà Morisi che ha già sottolineato al ministro Stefani le diverse peculiarità dei territori»

La montagna piacentina vuole dire la sua. E lo fa cominciando a raccogliere persone e idee, di tutte le vallate, da mettere sul tavolo. «Dopo l’incontro a Bettola, il ministro degli Affari regionali e delle autonomie, Erika Stefani, aspetta un documento che indichi problemi e soluzioni concrete a misura del nostro territorio». Lo ha detto la parlamentare della Lega, Elena Murelli. Con il senatore Pietro Pisani, i parlamentari del Carroccio hanno dato il via alla raccolta di proposte provenienti dalla collina e dalla montagna. Nei prossimi giorni verranno comunicate le date e i luoghi di incontro nelle vallate.

«Tante proposte sono già arrivate al mio indirizzo e-mail - continua Murelli - ma occorre fare chiarezza, investire su turismo o nuove culture, contrastare lo spopolamento, intervenire sul dissesto idrogeologico, considerare il ruolo delle energie alternative, sono ottime linee guida, ma abbiamo bisogno di idee concrete da sviluppare e progetti che diventino modelli che si possano esportare anche in altre zone e non utili soltanto alla singola azienda».

In Valnure qualche suggerimento interessante è stato raccolto e ha trovato un riscontro positivo anche nel ministro, «dobbiamo quindi estendere il dialogo anche al resto del territorio, a chi vive le valli e meglio conosce le conseguenze dello spopolamento, del taglio dei servizi e dell'abbandono dei terreni».

Responsabile del documento «e in accordo con il commissario provinciale Corrado Pozzi - spiega Murelli - sarà Claudio Morisi, responsabile Enti locali Lega Alta Valnure. Morisi oltre ad avere steso i punti del documento, sulla base di quelli di cui si discute ai Tavoli della montagna voluti da Stefani, ha sottolineato al ministro le differenze tra la realtà collinare e quella della montagna».

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