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Politica Castel San Giovanni

«Su Gorino il presidente Anci Manca dimentica il suo ruolo super partes»

L’intervento di Wendalina Cesario (Forza Italia), componente dell’Anci giovani dell’Emilia Romagna

«Fermo restando scrive in una nota Wendalina Cesario , consigliere comunale di Forza Italia a Castel San Giovanni e componente dell’Anci giovani dell’Emilia Romagna - che l’episodio di Gorino, nel ferrarese, riaccende uno spinoso dibattito su una gestione dell’accoglienza che ormai è totalmente fuori controllo per l’inadeguatezza delle politiche nazionali messe in campo in tema di immigrazione ma anche di rimpatri qualora lo status di protezione internazionale non venga riconosciuto, riteniamo che le parole del presidente Anci Emilia-Romagna di questa mattina siano davvero inopportune.

Ancora una volta Daniele Manca dimostra di non assolvere al suo ruolo super partes, dimenticando le difficoltà di tanti sindaci e di tanti Comuni ai quali viene letteralmente imposta l’accoglienza senza possibilità di proferire parola. Paragonare l’episodio di Gorino ai rastrellamenti nazisti, poi, rievoca momenti bui della nostra storia che non sono minimamente accostabili all’odierna storia del nostro Paese che, tra sforzi, difficoltà e imposizioni, accoglie centinaia di migliaia di persone delle quali solo una minima percentuale ottiene di fatto l’asilo politico o una qualche forma di effettiva protezione internazionale. Peccato non aver sentito le stesse critiche, da parte di Manca, quando il sindaco Pd di Capalbio si è lamentato dell’arrivo di 50 profughi nella cittadina dei vip e degli intellettuali "radical chic".

Quanto accaduto a Gorino è il segnale chiaro ed evidente di una esasperazione popolare che sta toccando il culmine. E il sindaco Manca, invece di usare le solite accuse di “nazismo” che sistematicamente si tirano in ballo quando un Comune prova a respingere questa accoglienza forzata, dovrebbe attivarsi come presidente di Anci regionale per dare respiro ai Comuni su queste politiche che non sono più sostenibili. Non si è mai fatta la scelta seria di dare priorità a donne e bambini (le nostre strutture sono piene di uomini giovani e perfettamente in grado di lavorare che però vengono mantenuti in quanto senza documenti), con la conseguenza poi che quelle poche donne e bambini che effettivamente arrivano finiscono nel tritacarne mediatico per effetto di quella esasperazione che fa dire alla gente “non ne possiamo più”. A titolo esemplificativo, ricordiamo che nell'Hub regionale Mattei di Bologna sono arrivate, tra il primo gennaio e il 31 maggio 2016, 2616 persone di cui 2371 uomini (quasi tutti in età compresa tra i 15 e i 45 anni) e appena 245 donne.

Paradossalmente l’intervento di Matteo Renzi è stato decisamente più equilibrato, avendo parlato di una necessità di gestire meglio la situazione da parte dello Stato. Ecco, questo diciamo a Daniele Manca. Cominci a stare nel merito delle questioni. Si batta, all’interno di Anci regionale, affinché ai sindaci vengano dati gli strumenti per poter decidere sulle politiche di accoglienza e senza che si ritrovino, dall’oggi al domani, con strutture turistiche requisite per far posto ai profughi. Dica davvero che la priorità va data a donne e bambini. Affronti con gli altri sindaci il tema dei minori stranieri non accompagnati, che hanno famiglie nei loro Paesi di origine e che sono mantenuti dai nostri servizi sociali. Altrimenti, se Manca non se la sente di accettare queste sfide, rassegni le dimissioni da Anci regionale affinché sia eletto un sindaco maggiormente rappresentativo degli interessi collettivi».

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