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Subito rimosse le scritte contro il premier Conte a Mucinasso

Dopo 24 ore è stata subito tolta la scritta polemica contro il Governo che si sta occupando dell’emergenza: «Conte, salga a bordo …»

Cancellati. Vietato criticare il potere costituito. La “lesa maestà” «è per eccellenza il nome del delitto politico». La definizione è dell’enciclopedia Treccani. E probabilmente è quello di cui dovrà rispondere l’anonimo writer che, su alcuni cartelloni a Mucinasso, ha irriso il premier. Per due giorni, infatti sono comparse scritte che hanno paragonato Conte al capitano Schettino (“Salga a bordo c…”) e criticato la mancanza di coinvolgimento del Parlamento (“#turestaacasa…ci pensiamo noi alla democrazia”), oltre che riprendere la notizia (criticata da tantissimi scienziati) del virus nato in laboratorio nel 2015, con una grande bandiera americana, a rovescio e con l’invito a ripassare la lingua americana.

Con una velocità che stupisce - nella provincia dell’Emilia-Romagna che vanta il maggior numero di positivi al Covid 19 e di morti, dove mancano guanti, mascherine e tute per gli operatori sanitari nonché per i cittadini, dove le persone hanno centinaia di problemi, dove sull’occupazione è sceso un preoccupante velo di incertezza che lascia presagire un futuro nero - le scritte sono state cancellate.

La satira dà fastidio. E questo lo si sapeva. Fin dai tempi antichi. Dai romani in poi. Un esempio più vicino a noi è nel Nome della rosa (libro e film), quando i frati amanuensi, con pregevoli miniature, irridevano i vertici della Chiesa raffigurando vescovi e cardinali con la testa di asini. Ma la satira è anche stata un alleato dei grandi politici più bersagliati come Andreotti, Craxi, Berlusconi, Bossi. Tutti, però, se ne guardavano bene dal metterla all’indice. “L’unica cosa che un politico deve temere è di essere dimenticato” chiosava il divo Giulio.

A Piacenza, però, qualcuno non la pensa così. Ed ecco che quelle scritte sono state estirpate da quei due grandi manifesti. Sì estirpate, perché non sono state solo coperte, ma raschiate via. Non deve essercene più traccia, vanno cancellate dalla faccia della terra. Eppure, ciò che è stato scritto in forma sintetica e ironica è stato, ed è, oggetto di dibattito sui giornali e su tutti i media: la tenuta del Governo, la sua autorevolezza, i rapporti con il Parlamento, il coinvolgimento delle opposizioni, le misure economiche da approntare. Ma scherzare sul manovratore Conte non si può, non si può disturbare il conducente. Forse si teme che qualche cittadino cominci a riflettere? Si temono squilli di rivolta? Timore vano, perché come al solito i cittadini sono molto più attenti di quanto pensino i governanti.

JJ Cale

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