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Tagliaferri (Fd’I): «Sindaci e presidenti di Regione in malafede su legge immigrazione e sicurezza»

«La presa di posizione di poche decine di sindaci e di un pugno di Regioni – fa sapere il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giancarlo Tagliaferri - contro la legge su immigrazione e sicurezza è puramente ideologica. Non prendiamo in giro i nostri concittadini. A muovere ‘primedonne’ della politica politicante come noti sindaci e presidenti di Regione è la paura di scomparire dalle scene per la costante perdita di credibilità del Partito democratico e dell’area che gli ruota intorno. Quello che Stefano Bonaccini, come Luigi De Magistris, solo per fare due esempi, non tollerano è la notorietà che sta guadagnando l’attuale ministro dell’Interno, soprattutto dopo la promulgazione di questa legge, che Fratelli d’Italia avrebbe voluto più severa, ma che abbiamo appoggiato perché convinti che sia urgente ridare credibilità all’Italia e alle sue Istituzioni, dopo il disastroso quinquennio dei governi Pd, e restituire fiducia e sicurezza agli italiani oppressi dalle sconsiderate politiche immigrazioniste della sinistra e delle frange cattocomuniste. Politiche che sono frutto di un patto di ferro stretto dai governi piddini con la UE per trasformare l’Italia in un posteggio per immigrati irregolari, non graditi in altri paesi europei, in cambio della flessibilità sui conti. Non lo dico io, ma le dichiarazioni pubbliche di note esponenti di quell’area. Politiche che sono servite anche per far lucrare vaste fette di cooperative sociali, enti, associazioni varie. Quante decine di miliardi di euro sono costate e stanno tuttora costando agli italiani queste politiche? Quanta insicurezza, quanto degrado hanno provocato nel paese e in particolare in Emilia-Romagna, dove la cronaca quotidiana, pur imbavagliata dai diktat del politicamente corretto, non può che registrare un’escalation di crimini? A queste domande dovrebbero rispondere questi sindaci e questi presidenti di Regione, che invece vanno avanti a colpi di disinformazione e propaganda. Dovrebbero dirci come pensano di provvedere alle nuove povertà che affliggono gli italiani, a stimolare la formazione di giovani famiglie e a far crescere le culle, a creare opportunità di nuovi posti di lavoro. Chi marcia strumentalmente contro una legge che inizia a mettere un po’ d’ordine e che inverte la diffusa situazione di insicurezza non può che essere in totale malafede. Primo fra tutti il presidente Bonaccini, che con l’usuale arroganza denigra e impugna una norma la cui corretta applicazione, al contrario, sarebbe utilissima per risolvere enormi problemi in cui versano tante aree dell’Emilia-Romagna».

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