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Tagliaferri (Pd) rinuncia alla commissione sull’inquinamento

A Palazzo Mercanti tiene banco l'annuncio del direttore del Demanio Roberto Reggi sull'ex ospedale militare. L'ira del centrodestra contro l'ex sindaco, reo di aver sconfessato il percorso dell'Amministrazione su Borgo Faxhall

Andrea Tagliaferri (Pd), assente - giustificato, riferisce il presidente Christian Fiazza - in aula durante il consiglio comunale di ieri, ha comunicato nella mattina del 25 luglio di aver ritirato l’atto presentato nei mesi scorsi e discusso nella precedente seduta. Il consigliere voleva istituire una commissione speciale sull’inquinamento in città. Ora è arrivato l’improvviso dietro-front. Al momento della votazione alla maggioranza era mancato il numero legale. La proposta era rimasta bloccata: a distanza di una settimana – e probabilmente dopo alcuni confronti interni al Pd – il consigliere non si è presentato in aula. La proposta era all’ordine del giorno e mancava solo di essere votata. Ma le due righe consegnate da Tagliaferri agli uffici del Comune sanciscono la caduta della proposta. «Visto il dissenso provocato dalla pratica – ha messo nero su bianco Tagliaferri - da me presentata, chiedo il ritiro della delibera sull’istituzione della commissione». Decade così la proposta, che aveva suscitato perplessità in tutti gli schieramenti. 

In consiglio comunale spazio anche ai commenti sulla proposta di Roberto Reggi di bandire uno studio di fattibilità da 96mila euro – finanziato dall’Agenzia del Demanio da lui presieduta – sull’ex ospedale militare come possibile sede degli uffici comunali. L’idea di Reggi non è proprio andata giù all’opposizione, che è rimasta choccata dall’annuncio che – a detta loro – rinnega il percorso di riqualificazione di Borgo Faxhall. Nel comparto della stazione ferroviaria devono infatti andare – secondo il progetto – una quota rilevanti di uffici del Comune di Piacenza. Ora Reggi, sempre secondo centrodestra e 5 Stelle, sconfessa il percorso portato avanti dall’Amministrazione.

«La riqualificazione di Borgo Faxhall – ha detto Paolo Garetti (Lista Sveglia) - passava attraverso la vendita degli uffici comunali. Ora con un colpo di spugna si è deciso di fare Palazzo Uffici nell’ex ospedale militare. Abbiamo fatto tre anni di discussioni, trattative, progetti, poi basta una dichiarazione dell’ingegner Reggi e non vale più nulla. C’è una totale incapacità di comunicazione dell’Amministrazione. Pensavo che fosse il consiglio a dover discutere di questi temi, non sapere sempre dai giornali. Abbiamo perso tempo a studiare il problema di Borgo Faxhall: il ruolo di consigliere viene superato dalle dichiarazioni, dalle manovre di disturbo e distrazione». «Borgo Faxhall – ha proseguito Marco Tassi del Pdl – è stato acquisito dal Comune e doveva ospitare gli uffici dell’ente: ora ci viene detto che andranno a finire nell’ex ospedale militare. Forse nel 2075 avrete scelto cosa fare…Fossi un consigliere di maggioranza mi dimetterei dopo queste dichiarazioni, cosa potete dire alla gente dopo questi cambiamenti di idee?».  

Anche Tommaso Foti (Fratelli d’Italia), ha duramente criticato la proposta del Demanio condivisa dall’Amministrazione. «Si viene a sapere che è stato pignorato un bene di Borgo Faxhall, poi che il direttore dell’Agenzia del Demanio pensa di mettere gli uffici all’ex ospedale militare. Si poteva avere gratuitamente la disponibilità dell’ex ospedale militare ai tempi di Vaciago. Sono stati fatti cadere tutti i tempi e i termini, perché non era quello il posto dove posizionare Palazzo Uffici. Ai tempi di Guidotti ci volevano 18 miliardi di lire per sistemare la struttura, vincolata. Già Trespidi offrì la struttura per ospitare la facoltà universitaria di Parma di medicina. Non si può continuare a cambiare la possibile destinazione dell’immobile. Se volete andare avanti con l’idea dell’ex ospedale militare, allora fermiamo immediatamente Borgo Faxhall. Ci vuole serietà: fu lo stesso direttore del Demanio Reggi ad incaricare un architetto dello studio su Palazzo Uffici, persona che non era neanche un architetto. Il primo project financing su Palazzo Uffici fallì miseramente».

«È vergognoso – ha aggiunto anche Filiberto Putzu (Forza Italia) - che l’ex sindaco di Piacenza dica che spenderà 96mila euro per uno studio fattibilità. Richiama vendetta e vergogna. Anni fa con poche migliaia di euro si potevano spostare: ora ripropone lo stesso giochino che ci ha fatto perdere anni in consiglio comunale. Palazzo Uffici con una galleria commerciale che grazie agli affitti ripaghi le spese. Son tutte volontà d’intenti che non si realizzeranno». «Ma non era proprio Reggi  – fa sapere la collega Maria Lucia Girometta (Forza Italia) a margine della seduta - nei suoi due mandati di sindaco a mettere sempre in agenda, tra le priorità, la realizzazione di Palazzo Uffici, un unico edificio dove ospitare tutti gli uffici comunali ad eccezione di Palazzo Mercanti, senza esserci peraltro mai riuscito.  Credo che tutto  questo fermento sia relativo a mera propaganda elettorale. È mai possibile che solo adesso ci sia questa fretta di proclami relativamente a lavori e progetti.  Forse sarebbe necessario che l'Amministrazione si occupasse di temi più vicini alla gente ed evitasse di progettare e fare chiacchiere su progetti che, alla fine, saranno rimandati, come sempre».

«A settembre – ha replicato alle critiche il sindaco Paolo Dosi - discuteremo in consiglio di Borgo Faxhall. Non commento le dichiarazioni, soprattutto quelle più allarmanti sul tema. È una discussione complessa che ci portiamo avanti da vent’anni. Questa è la sede giusta per discuterne, se siamo arrivati dopo 4 anni a questo punto, ci siamo accorti che la vita amministrativa in questi tempi è cambiata, e ce ne siamo accorti tutti».

Durante le comunicazioni spazio anche ad altri temi. «Perché a Piacenza – ha chiesto Mirta Quagliaroli, capogruppo 5 Stelle - non siamo mai interessati a ciò che fa Tutor? A Fiorenzuola c’è più attenzione, da noi una sola commissione sul bilancio della società. Se la presidente di Tutor lascia, chiediamo che ci sia alternanza tra i due comuni: Dosi vuol far valere questo principio e dirci a chi pensa come nuovo presidente per il Comune di Piacenza?». «Un problema della comunicazione – ha rilevato Marco Colosimo (Piacenza Viva) – interna all’Amministrazione c’è. Il Pd mette fretta all’Amministrazione sulla piscina, per tagliare un nastro in tempo prima delle Elezioni del 2017». Il consigliere ha poi applaudito all’idea di realizzare una biblioteca nel quartiere Besurica.

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