Tar di Parma, Forza Italia: «L’abolizione della sede è una decisione avventata e insensata»

«Una decisione avventata e insensata che non farà altro che aumentare i disagi per i cittadini senza generare nessun considerevole risparmio». Questo il giudizio espresso dai consiglieri regionali di Forza Italia Luigi Villani, Fabio Filippi e Andrea Pollastri, in merito alla decisione assunta dal consiglio dei ministri di sopprimere le sezioni distaccate dei tribunali amministrativi, decisione che per la Regione Emilia-Romagna significherebbe abolire quella di Parma, mantenendo in funzione il solo tribunale di Bologna. I tre esponenti di Forza Italia, rappresentanti delle province di Parma, Reggio Emilia e Piacenza, territori su cui il Tar della città ducale ha competenza, hanno presentato una risoluzione urgente per chiedere che la Giunta regionale intervenga perché il Governo modifichi una decisione che «avrebbe gravi conseguenze per gli utenti (cittadini, imprese, avvocati e amministrazioni locali), costretti a rivolgersi alla sede di Bologna, con aggravio di costi, disagi e presumibile allungamento dei tempi di attesa per le sentenze». Inoltre, secondo i consiglieri azzurri, «secondo l’opinione di diversi avvocati delle province di competenza del Tar di Parma, la sua soppressione e il successivo passaggio di tutte le competenze regionali al tribunale amministrativo di Bologna, creerebbe confusione di linguaggi e sensibilità nelle sentenze, posto che le esperienze e l’approccio ai problemi è diverso tra le varie aree della Regione, senza contare i disagi che si verrebbero a creare per i dipendenti attualmente in organico nella sezione di Parma. A fronte di ciò, minimi sarebbero i risparmi derivanti dalla soppressione della sezione decentrata, che si limiterebbero all’eliminazione dei soli costi di gestione della sede». I consiglieri sottolineano come la sezione di Parma del Tar abbia «avviato da diverso tempo, e stia proseguendo, una virtuosa attività di smaltimento di tutto l’arretrato.  «La sua soppressione – concludono Villani, Filippi e Pollastri – non farebbe altro che appesantire, e di molto, il lavoro del Tribunale di Bologna e creare disagi e ritardi per la soluzione delle controversie».