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Telefonia mobile, Molinari e Tarasconi: «A breve la posa di tre tralicci a Farini, Piozzano e Vernasca»

Resta alta l’attenzione sulla questione di assenza del segnale di telefonia mobile nei comuni del piacentino, un problema grave e ancora aperto – rimarcano i consiglieri regionali Gian Luigi Molinari e Katia Tarasconi

Resta alta l’attenzione sulla questione di assenza del segnale di telefonia mobile nei comuni del piacentino, un problema grave e ancora aperto – rimarcano i consiglieri regionali Gian Luigi Molinari e Katia Tarasconi che annunciano: «progrediamo a piccoli passi»; intanto in assestamento di bilancio ci sono 350mila euro destinati appositamente all’installazione di circa dieci ripetitori, in modo tale da ovviare, almeno parzialmente, al disagio lamentato dagli abitanti dei comuni interessati. 

 «E’ avvilente sentire nelle riunioni sulla montagna o leggere direttamente sui giornali – affermano i dem – che la storica e totale assenza del segnale telefonico e della rete Internet, abbia complicato ulteriormente le operazioni di soccorso e di messa in sicurezza dei nostri territori quando si verificano delle emergenze come nel recente caso di Piozzano, comune dove proprio grazie alla prima parte del finanziamento in oggetto, sarà realizzato un ripetitore che, pur non risolvendo tutti i problemi, allevierà in parte il problema nel comune piacentino».  

 «Nel silenzio del Governo centrale il quale ad oggi non ha nemmeno accennato alla possibilità di eventuali modifiche della legge Gasparri che regola sia le installazioni dei ripetitori sia i rapporti con la distribuzione sul territorio, la regione Emilia-Romagna ha raccolto la sfida e ripropone la prosecuzione di un progetto forse unico in Italia, che ha già consentito la progettazione e imminente posa di tre tralicci per la telefonia mobile nei comuni di Farini, Piozzano e Vernasca», spiegano.

In assestamento – come detto - sono previsti altri 350mila euro destinati a circa 10 ripetitori, che verranno individuati dalla Regione, tramite un confronto con la propria società Lepida e gli operatori telefonici, che a loro volta si impegneranno nell’investimento di tipo tecnologico, necessario ad attivare questi servizi. «In questo caso – incalzano i consiglieri - la Regione per l’ennesima volta si sostituisce allo Stato. Si tratta di un tema che, se non sarà affrontato in modo organico, rischia di causare sempre più distanza tra la città e le sue valli». 

 Secondo il cronoprogramma, in due anni verranno installati quasi 20 ripetitori, per un territorio in cui sempre più frequenti sono le dismissioni di onerosi contratti d’affitto da parte dei gestori, a favore delle zone più popolose rispetto all’Appennino ed alle zone collinari a minor densità abitativa, «ma che hanno il diritto all’utilizzo di Internet e a poter comunicare, soprattutto in casi di estrema necessità».

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