Bando per i giornalisti, il Comune ritira il progetto “Io non ho paura”
Il progetto di "rieducazione dei giornalisti", finito nei mesi scorsi al centro delle polemiche, si è interrotto dopo la rinuncia della responsabile Carla Chiappini. A informare degli sviluppi del progetto, terminato dopo un solo incontro, è stato il sindaco Paolo Dosi
È finito in un nulla di fatto il progetto “Io non ho paura”, il bando per i giornalisti al centro di tante polemiche nei mesi scorsi. L’amministrazione era stata accusata di voler “rieducare” i giornalisti. Il bando parlava di “favorire una corretta informazione a livello locale, che eviti di stimolare sentimenti incontrollati di paura tali da sfociare in comportamenti intolleranti o discriminatori”. Il consigliere Marco Colosimo in un’interrogazione scritta aveva chiesto sviluppi sul corso di formazione che i giornalisti locali avrebbero potuto sostenere sotto lo sguardo della responsabile, la giornalista pubblicista Carla Chiappini.
«Si è travisato lo spirito del progetto “Io non ho paura”», ha spiegato da par suo il sindaco Paolo Dosi, per molto tempo strenuo difensore del progetto da 7mila euro finanziato della Regione Emilia-Romagna, dopo che l’iniziativa si era già verificata in diverse città. «Dopo il primo incontro – ha informato degli sviluppi del progetto il primo cittadino - vi sono state critiche e attacchi personali nei confronti della dottoressa Carla Chiappini, responsabile dell’iniziativa. Chiappini ha rinunciato al progetto scrivendomi una missiva, perché “non voleva fare un’attività senza la collaborazione dei colleghi e ricevendo da alcuni di loro offese gratuite. La strada non è più praticabile e le polemiche l'hanno ammareggiata molto: questi i motivi della sua rinuncia”. Non esiste un progetto – ha continuato Dosi - da difendere a tutti i costi, perciò ritiriamo la proposta».
«Il progetto è stato un fallimento – evidenzia Marco Colosimo (Piacenza Viva) - e fa strano pensare che comunque vi abbiano provato a partecipare tutte le testate locali ad eccezione del quotidiano cittadino. Non capisco la rinuncia di Chiappini: già dal principio, quando il bando non era stato ancora assegnato al vincitore, si è sentita attaccata personalmente. Ha abbandonato il progetto dopo averlo vinto e ad aver tenuto un solo incontro».
