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Carini (Pd): «Via i nuovi ticket e anche il governo che li ha imposti alla regione»

"Via i nuovi ticket sanitari e anche il governo nazionale che li ha imposti alla Regione Emilia Romagna". E' quanto afferma il consigliere regionale del Pd Marco Carini che, insieme al Gruppo consiliare del Partito Democratico dell'Emilia-Romagna, ha presentato la campagna che verrà lanciata in maniera massiccia nei prossimi giorni in tutta la regione

“Via i nuovi ticket sanitari e anche il governo nazionale che li ha imposti alla Regione Emilia Romagna”. E’ quanto afferma il consigliere regionale del Pd Marco Carini che, insieme al Gruppo consiliare del Partito Democratico dell’Emilia-Romagna, ha presentato la campagna che verrà lanciata in maniera massiccia nei prossimi giorni in tutta la regione. Sono pronti per invadere le decine di feste del partito sul territorio ben 500mila depliant e 10mila manifesti. La campagna servirà anche a spiegare, in 10 domande e risposte, i criteri di applicazione del ticket rimodulato dalla Regione Emilia Romagna.

Carini sottolinea come la paternità dei ticket sanitari sia da addebitare in toto al governo di centrodestra: “L’Emilia Romagna, pur essendo contraria – aggiunge – è stata obbligata alla loro adozione, e tuttavia ha messo in campo una serie di modifiche dell’applicazione dei ticket per tentare di andare verso un modello più equo, che dia un po’ di sollievo a coloro che pagano le tasse e sono in condizioni di maggiore difficoltà, cercando di far pagare invece un po’ di più a coloro che se lo possono permettere, in base al reddito. La legge nazionale non ci consente ancora di introdurre correttivi che tengano conto dell’effettiva composizione dei nuclei famigliari, ma la Regione ha aperto un tavolo per la definizione di modifiche ai criteri di misurazione del reddito”.

“Per l’Emilia Romagna – prosegue Carini – parliamo di circa 300 milioni di euro di incasso tramite il ticket in generale, su di una spesa sanitaria che supera gli 8 miliardi, quindi non siamo neanche all’1% di copertura della spesa, siamo molto sotto lo 0,5%. I ticket non servono a coprire la spesa sanitaria, servono solo a fare cassa in maniera iniqua e indiscriminata. Noi avevamo proposte alternative, come l’introduzione di un’accisa sui tabacchi, ma sono state ignorate”. Carini ricorda come lo scorso anno il governo abbia tagliato 380 milioni di euro alla Regione: “Quest’anno ce ne tagliano 860. Rispetto a questi tagli la risposta poteva essere fatta di politiche di risparmio, razionalizzazioni, attenzione alla spesa farmaceutica”. Invece “si è deciso di coprire – conclude – quei tagli inserendo maggiori entrate in modo iniquo tramite il ticket, senza lasciare alcuna scelta a livello locale”.

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