Un nuovo disegno logistico per la città
La logistica a Piacenza: una realtà ormai solida, ma i margini di miglioramento non mancano: "stiamo pensando a un nuovo disegno della città", ha detto l'assessore all'Ambiente
In Comune è stato presentato lo studio della fondazione Istituto sui trasporti e la logistica Nicola Ghittoni e Jonathan Rossetti, coordinati dal responsabile Luca Lanini.
«Per la prima volta, ha spiegato Lanini, è stato fatto un monitoraggio sistematico degli operatori del polo logistico e delle strutture adiacenti». E' così emersa la dimensione reale del fenomeno, con 1600 dipendenti, due milioni e mezzo di metri quadrati e 400 camion al giorno.
«Siamo amministratori temporanei - ha continuato l'assessore Annamaria Fellegara - e la storia dice che la vocazione non ce la siamo inventata. Non so se dovendo decidere ora decideremmo d'investire su questa scelta: occorre però occuparcene il meglio possibile. Ora basta occupare nuovo territorio, ma disinteressarsi non è la soluzione giusta. La zona va completata: c'è un casello, delle strade, ma le cose non si laciano a metà».
Concorde l'assessore all'Ambiente Pierangelo Carbone. «La politica può occuparsi o non farlo della logistica. Noi abbiamo assunto a metà il percorso, ma se gli enti locali non avessero affrontato il tema le imprese della logistica si sarebbero insediate ugualmente. Un esempio è quello che si vede nell'hinterland milanese».
Secondo Carbone: «per la prima volta è stata fatta un'analisi completa in un settore della città che si sta specializzando». Occorre però un "salto di scala". «In questo periodo si discute del Piano territoriale di coordinamento provinciale e presto avverà l'adozione. Stiamo però pensando a un nuovo disegno della città, con un passaggio a ovest permettendo per la zona est l'arrivo di nuove funzioni».
«I margini di miglioramento ci sono - conclude Lanini - per far fare un salto di qualità al polo di Piacenza occorre attenzione all'aspetto
ambientale ed energetico, alla formazione, all'Information tecnology e alla qualità del lavoro».
«Per la prima volta, ha spiegato Lanini, è stato fatto un monitoraggio sistematico degli operatori del polo logistico e delle strutture adiacenti». E' così emersa la dimensione reale del fenomeno, con 1600 dipendenti, due milioni e mezzo di metri quadrati e 400 camion al giorno.
«Siamo amministratori temporanei - ha continuato l'assessore Annamaria Fellegara - e la storia dice che la vocazione non ce la siamo inventata. Non so se dovendo decidere ora decideremmo d'investire su questa scelta: occorre però occuparcene il meglio possibile. Ora basta occupare nuovo territorio, ma disinteressarsi non è la soluzione giusta. La zona va completata: c'è un casello, delle strade, ma le cose non si laciano a metà».
Concorde l'assessore all'Ambiente Pierangelo Carbone. «La politica può occuparsi o non farlo della logistica. Noi abbiamo assunto a metà il percorso, ma se gli enti locali non avessero affrontato il tema le imprese della logistica si sarebbero insediate ugualmente. Un esempio è quello che si vede nell'hinterland milanese».
Secondo Carbone: «per la prima volta è stata fatta un'analisi completa in un settore della città che si sta specializzando». Occorre però un "salto di scala". «In questo periodo si discute del Piano territoriale di coordinamento provinciale e presto avverà l'adozione. Stiamo però pensando a un nuovo disegno della città, con un passaggio a ovest permettendo per la zona est l'arrivo di nuove funzioni».
«I margini di miglioramento ci sono - conclude Lanini - per far fare un salto di qualità al polo di Piacenza occorre attenzione all'aspetto
ambientale ed energetico, alla formazione, all'Information tecnology e alla qualità del lavoro».