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Vaccini, nasce un movimento politico per le Regionali che chiede "libertà di scelta"

Presentato anche a Piacenza il Movimento “3v”-vaccini vogliamo verità, che intende candidarsi alle Regionali dell’Emilia-Romagna: «I figli non si toccano, il dibattito mediatico è soffocato e ci sentiamo traditi da Movimento 5 Stelle e Lega». Nello statuto libertà di espressione per i medici, tutela della potestà genitoriale e libertà di scelta terapeutica

«Traditi». Così si definiscono i fondatori del “Movimento 3V” – tre “v”, vaccini vogliamo verità –, un neonato partito che ha intenzione di presentarsi alle Elezioni Regionali dell’Emilia-Romagna del prossimo autunno. Il sentimento che ha spinto questi genitori a impegnarsi attivamente in politica è il tradimento subìto – a detta loro – da Movimento 5 Stelle e Lega, oltre che dalla politica in generale e dal mondo dei media. Nella nostra città il nuovo movimento si è presentato davanti a una ventina di piacentini, al teatro di via Trieste. L’obiettivo è ottenere un consigliere regionale e far sentire la propria voce a Bologna, e un domani a Roma in Parlamento. Alle Europee non si candideranno – occorrono troppe forze economiche, al momento gli iscritti si stanno autotassando e raccolgono fondi – e le Amministrative non interessano, perché sono cruciali – per le battaglie del Movimento come quella sui vaccini - soltanto le «sedi dove si legifera», e non «dove si amministra e si applicano le norme». Si sono dati un vincolo di due mandati - «ma il nostro statuto è immutabile e inderogabile, a differenza dei 5 Stelle» - sottoscritto davanti a un notaio. Statuto che pone davanti a tutto la «ricerca per tutti della piena verità inerente all’attuale pratica vaccinale di massa».

«I VACCINI SONO LA PRIMA BATTAGLIA»

«Siamo nati due mesi fa – ha esordito la milanese Alessandra Bocchi, una delle fondatrici del M3V - e stiamo girando l’Italia, ma siamo molto concentrati sull’Emilia-Romagna perché sarà uno dei primi test. La libertà di scelta in campo medico è stata completamente abbandonata dalla politica e dai politici, Movimenti 3v-2siamo lontani dalla verità e sottoposti a ingerenze, ricatti, esclusioni di bambini dalle scuole». Il Movimento chiede libertà di espressione per i medici, la tutela della potestà genitoriale e la libertà di scelta terapeutica. «Vogliamo rifondare una nuova concezione di benessere, la salute non può continuare a essere basata sul profitto. I vaccini sono la prima battaglia, poi penseremo anche ad altri temi». D’accordo anche Andrea Giongo, anch’egli milanese, che ha sottolineato in più riprese il suo sdegno nei confronti dei “traditori della legge 119”. «Sono deluso da una politica che segue le leggi di mercato e si basa su presupposti e ipotesi. Così è compressa la libertà dei cittadini: tutto ciò che non è in linea con pensiero unico viene messo a tacere. Ecco perché è nato questo partito: i figli non si toccano». Dito puntato contro i giornalisti e i media in generale: «Nascondono le responsabilità, non raccontano le affollate piazze free vax, eppure siamo in tanti».

L’EMILIA-ROMAGNA IL PRIMO TEST ELETTORALE

«I diritti – ha aggiunto l’attivista emiliano Luca Teodori - sono stati compressi, si vede sulla questione vaccini, ma anche su altre. Sono 4 anni che in Emilia-Romagna non si vuole indagare a favore della verità e proseguire la ricerca. Tutto il sistema politico, mediatico, scientifico e pseudoscientifico non ha voluto dibattere e ha ripudiato il tema. È venuto il momento di riappropriarci della nostra sovranità politica, partecipare e non delegare. Alle scorse Regionali ha votato solo il 35% dei cittadini, così abbiamo lasciato la nostra delega agli altri». «Sui vaccini – ha proseguito - hanno tradito tutti, soprattutto i deputati e senatori dell’attuale maggioranza con Di Maio e Salvini, che in agosto con il Milleproroghe hanno cambiato idea di punto in bianco sul decreto Lorenzin». «Ci hanno voltato le spalle nessuno vuole libertà di scelta. Hanno inventato misure sull’obbligatorietà vaccinale che impediscono agli operatori sanitari di mettersi di traverso, altrimenti vengono puniti e radiati. L’obiettivo è avere una forza politica che un giorno riesca a raggiungere il 4 o 5% dell’elettorato: arrivati a quella soglia siamo sicuri che si potrà veramente avere un dibattito in questo Paese sul tema della libertà di scelta in campo vaccinale». Teodori sente la sfida delle Regionali in Emilia. «Sarà il primo banco di prova, nella regione in cui sono state applicate le più gravi misure restrittive sulla libertà di scelta. Curioso che Bonaccini, che è stato votato da un corregionale su sei, abbia legiferato per tutti».

«CI DICONO CHE SIAMO DEGLI APPESTATI…»

Dal pubblico alcune testimonianze molto sentite e, soprattutto, critiche alle due forze di governo. Chi ha contestato l’atteggiamento del Movimento 5 Stelle, chi i dietrofront del leader leghista Matteo Salvini. «Non riesco a parlare con nessuno di vaccini – sbotta un padre che non ha vaccinato il figlio dopo averci riflettuto a lungo -, vedo bambini che il giorno dopo il vaccino sono gonfi e m’interrogo. Intanto danno dall’appestato e dell’untore a me, è incredibile, appena accenno il discorso. Mio figlio invece non salta un giorno di scuola da due anni, però ci mettono paura». La convinzione di tutti è la seguente: sui danni da vaccino – nessuno dei presenti ha menzionato il collegamento con l’autismo - i megafoni sono spenti.

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