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Vendita Iren, il centrodestra: «Incomprensibile il rinvio voluto dai Liberali»

Il centrodestra s’interroga dopo la querelle con il gruppo dei Liberali. I capogruppo di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia: «Stupiscono i giudizi sommari che i Liberali Piacentini esprimono sulla attività dell'amministrazione Barbieri»

Sergio Pecorara (capogruppo Forza Italia), Gian Carlo Migli (capogruppo Fratelli d’Italia) e Carlo Segalini (capogruppo Lega Nord) vogliono fare chiarezza e rispondere a distanza al collega di maggioranza Antonio Levoni e al suo gruppo “Liberali Piacentini” che ha contestato la scelta di vendere – anzi, «svendere – le quote che il Comune di Piacenza detiene in Iren per fare cassa. Levoni ha chiesto in commissione 4 un rinvio della discussione, trovando appoggio nelle forze d’opposizione e in Mauro Saccardi (consigliere di Forza Italia spesso non allineato con il suo partito). «Della vendita delle quote di Iren – riflettono i tre capogruppo rispondendo a Levoni - se ne è parlato e deciso in almeno tre riunioni di maggioranza e posizioni analoghe sono state espresse dai gruppi di maggioranza in Consiglio in più occasioni fin dal 2018 e, da ultimo, quando sono stati approvati dal Consiglio comunale, in sedute diverse, il documento unico di programmazione (DUP) e le modifiche allo statuto di Iren, che tra l'altro prevedono la possibilità di ridurre la partecipazione pubblica nella stessa società dal 40% al 35%».‎ «Tuttavia - ma fa comodo affermare il contrario - essendo indetta da tempo una riunione della maggioranza in questa settimana sullo schema di bilancio predisposto dall'assessore Passoni, non si vede quale chiusura ci sarebbe stata nei confronti della richiesta dei Liberali Piacentini di discutere in quella sede della questione, sempre se posta.‎ Tant' è che non si comprende la sospensione dell'esame della proposta di vendita delle azioni formulata e ottenuta dai Liberali Piacentini, con il determinate appoggio della sinistra, ieri in Commissione 4».

«È noto infatti, o almeno dovrebbe esserlo, che la stessa si sarebbe conclusa con l'espressione di un parere e nulla di più. Parere che non avrebbe impedito, già così è stato in occasione del mantenimento delle aliquote relative all'addizionale Irpef, al Consiglio comunale di modificare la proposta; la qual cosa era invece preclusa alla Commissione». «Ciò che più stupisce sono, invece, i giudizi sommari che i Liberali Piacentini esprimono sulla attività dell'amministrazione Barbieri, accusata di poca discontinuità proprio a fronte di una scelta politica di rottura verso quel capitalismo municipale, da sempre giustamente oggetto di critica dal pensiero liberale. Ipotizzare che il centrodestra voglia farsi promotore di una qualsivoglia “svendita”, a danno dei cittadini, è esercizio tanto grave quanto fuori luogo, se non altro perché non vi è uno solo dei suoi esponenti che abbia mai manifestato propensioni in tal senso. Per il resto, legittimamente ognuno esprime ciò che pensa, ma rimane un pensiero, non una verità. Né tanto meno un ordine cui si sia obbligati ad ottemperare».

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