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Verde pubblico, Il Comune annulla due bandi di gara

Ancora difficoltà nella gestione dei bandi relativi al verde del Comune di Piacenza. Annullato il bando per le nuove alberature da 67mila euro e quello per il censimento del verde da 100mila euro

Ancora difficoltà nella gestione dei bandi relativi al verde pubblico nel capoluogo. Due bandi di gara sono stati annullati nel giro di pochi giorni. Il dirigente del servizio infrastrutture e lavori pubblici del Comune di Piacenza Alessandro Bertani ha deciso di annullare la procedura di gara dei lavori per la messa a dimora straordinaria di alberature in città. Il bando, da quasi 67mila euro. Verrà così indetta una nuova procedura di gara. La determina dirigenziale precedente era di poco tempo fa, il 26 maggio. Era stato approvato il progetto esecutivo, nonché le norme ed il bando di gara dei lavori di "Lavori di messa a dimora straordinaria di alberature" dell'importo complessivo di 66.900 euro. Con il medesimo provvedimento si è stabilito di affidare i lavori «previo esperimento di procedura aperta – si legge nella nuova determina - con il criterio del minor prezzo, inferiore a quello posto a base di gara», «con l’esclusione automatica delle offerte che presentano una percentuale di ribasso pari o superiore alla soglia di anomalia». In seguito a delucidazioni richieste da una ditta interessata alla partecipazione, sono state riscontrati degli errori «e discrasie» in alcuni elaborati progettuali, tali da non permettere una semplice correzione o integrazione degli atti di gara. Il potere di annullamento in autotutela di un bando di gara, «rientra nella potestà discrezionale della stazione appaltante, che valuta la sussistenza di ragioni di interesse pubblico che rendano inopportuna o sconsigliabile la prosecuzione della gara».

Questa non è la sola procedura di annullamento. A tre giorni dal termine della presentazione delle offerte per candidarsi a gestire il censimento del verde, l’ente ha deciso di annullare la gara. Il bando da 100mila euro – per il controllo del patrimonio arboreo di tutte le aree verdi - è stato perciò fatto decadere. Anche in questo caso la decisione è stata assunta dal Comune per «autotutelarsi». Si trattava di scegliere chi doveva occuparsi del servizio di censimento e controllo del patrimonio arboreo e arbustivo presente sul territorio del Comune di Piacenza per la durata di 150 giorni. Il bando era del 15 giugno e scadeva il 2 luglio. Le norme di gara prevedevano la partecipazione degli operatori economici in possesso dell’iscrizione nel registro tenuto dalla Camera di commercio industria, artigianato e agricoltura per attività coerenti con quelle oggetto della presente procedura di gara. Non era prevista l’iscrizione a registri o albi diversi da quelli della Camera di Commercio, escludendo in tal modo la partecipazione ai singoli professionisti o ai raggruppamenti temporanei degli stessi. Con una nota del 26 giugno, la Federazione Regionale degli Ordini dei Dottori Agronomi e dei dottori Forestali dell’Emilia Romagna ha chiesto il ritiro del bando in autotutela e la sua ripubblicazione, in quanto le norme di gara non consentivano la partecipazione dei professionisti iscritti agli albi e non in possesso del requisito di idoneità professionale previsto. Valutato il relativo mercato di riferimento che prevede la partecipazione alla gara anche di quei soggetti ai quali la legislazione vigente non imponga, per l’espletamento dell’attività oggetto di gara, l’iscrizione alla Camera di Commercio, ma bensì l’iscrizione ad altri albi o registri, al fine di estendere la platea dei possibili concorrenti, l’ente ritiene opportuno procedere all'annullamento in autotutela. 

Altri due piccoli inciampi di una lunga catena di problemi che coinvolgono gli uffici e l'assessorato del verde - guidato da Paolo Mancioppi - di Piacenza. Argomento tornato alla ribalta delle cronache consiliari anche durante l'ultima seduta di dibattito a Palazzo Gotico, dove sono stati ricordati anche i problemi della gestione del verde nel corso dell'estate 2019, in seguito a una sentenza del Tar di Parma su un ricorso presentato dalla cooperativa piacentina "Geocart". 

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