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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Verdi piacentino e da celebrare come si deve, tutti d’accordo in Consiglio

Una proposta di Levoni (Liberali) raccoglie l’unanimità dell’aula: nelle manifestazioni per Parma Capitale della Cultura 2020 che riguardano il compositore anche Piacenza deve fare la sua parte

Una sola cosa, di recente, ha messo d’accordo il Consiglio comunale: il compositore Giuseppe Verdi era piacentino e andrebbe celebrato come si deve. Lo ha stabilito all’unanimità la seduta del 20 gennaio, che affrontava gli ordini del giorno al bilancio previsionale 2020. La richiesta è arrivata da Antonio Levoni (Liberali Piacentini). «Per l’ennesima volta Verdi viene classificato come “parmense”, in Antonio Levoni-8occasione degli eventi per Parma Capitale della Cultura 2020. Bisogna organizzare al più presto eventi che richiamino l’origine piacentina del celebre compositore». L’assessore alla cultura Jonathan Papamarenghi ha comunque ricordato che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, presente all’inaugurazione dell’anno della cultura a Parma, ha parlato di Verdi, «ma senza attribuirlo a un territorio rispetto ad un altro. Venerdì avremo la prima del Falstaff al teatro Municipale, evento molto atteso: ecco un modo per ricordare bene chi fosse Giuseppe Verdi».

«Verdi fu anche consigliere provinciale piacentino – ha aggiunto Christian Fiazza (Pd) - però i parmigiani sono bravi nel fare promozione al loro territorio». La proposta di Levoni è stata condivisa anche da Luigi Rabuffi (Pc in Comune) e Giancarlo Migli (capogruppo Fd’I). «La piacentinità di Verdi non è in discussione – ha evidenziato Nelio Pavesi (Lega) - però ci siamo fatti scippare molte cose da Parma, come la Cassa di Risparmio e il 118». «È stato associato a Parma – ha spiegato Massimo Trespidi (Liberi) - perché i suoi interessi economici, da imprenditore agricolo, erano tutti rivolti su quel territorio. Sarebbe auspicabile che la Banca di Piacenza, in vista delle manifestazioni di questo anno, ristampasse un suo libro ormai introvabile che parla delle origini piacentine del compositore». L’albergo “San Marco” (situato tra via San Marco e via Cittadella), di Jonathan Papamarenghi-8proprietà dell’Ausl, dove soggiornava Verdi quando era nella nostra città, è fatiscente. «Sarebbe utile realizzare qui – ha aggiunto Trespidi - un museo della presenza piacentina del maestro. E si potrebbe recuperare anche un documentario realizzato nel 2001 dal regista Marco Bellocchio sui rapporti tra Verdi e Piacenza».

Andrea Pugni (Movimento 5 Stelle) ha invitato a mettere subito una targa per ricordare i frequenti soggiorni all’albergo San Marco. «Purtroppo il mondo – ha dichiarato Mauro Saccardi (Gruppo Misto) - lo conosce come parmense, anche se tutti sappiamo che è piacentino. Tra gli obiettivi per quest’anno, oltre alla valorizzazione del Klimt ritrovato, bisogna recuperare Verdi, magari unendo i due progetti». «Siamo tutti d’accordo – ha chiosato il capogruppo Pd Stefano Cugini - però Verdi è una figura mondiale talmente alta che ha perso qualsiasi connotato territoriale. Trovo stucchevole portare avanti questa diatriba dopo decenni contro Parma. Non interessa a nessuno dove fosse la riga del confine della sua vita. Sicuramente era attaccato al nostro territorio e dobbiamo valorizzarlo, senza però fare la gara sul fatto che “fosse più piacentino che parmigiano”».

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