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Zanardi (Fi): «Attenzione allo spopolamento delle montagne»

«Le nostre montagne stanno risentendo negativamente della tendenza allo spopolamento. Sono molti coloro che si vedono costretti ad abbandonare il territorio di origine per raggiungere la città. Occorre l'impegno delle istituzioni a tutti i livelli al fine di evitare questa desertificazione»

Gloria Zanardi, consigliere provinciale, ha diffuso una nota sulla situazione delle montagne del territorio. «La provincia di Piacenza è un territorio che ricomprende, tra le magnifiche valli, vaste aree montane: paesaggi suggestivi, tipicità enogastronomiche antiche, usi e costumi locali, tradizioni agricole e di artigianato. Purtroppo, però, le nostre montagne stanno risentendo negativamente della tendenza allo spopolamento. Sono molti, infatti, coloro che si vedono costretti ad abbandonare il territorio di origine per raggiungere la città. Occorre l'impegno delle istituzioni a tutti i livelli al fine di evitare questa desertificazione». 

«La forte determinazione dei privati spesso non basta - continua la nota - a fronte degli ostacoli burocratici per l'apertura di nuove attività, l'assenza di qualsivoglia incentivo economico, la trascuratezza di alcune vie di comunicazione ed altro. I sindaci dei piccoli comuni di montagna fanno quello che possono, quotidianamente devono fare i conti con i tagli ai contributi e i vincoli di spesa che il governo impone. La soluzione quasi obbligata é quella delle fusioni di Comuni, operazione che permetterebbe di ottenere risorse per potere concepire una concreta progettualità».

«Non nascondo che, da sempre, sono favorevole a questa ipotesi. Tuttavia tale strada - spiega Zanardi - dovrebbe essere una scelta consapevole e libera da parte delle amministrazioni non l'unica alternativa possibile alla scarsità di risorse e, dunque, alla sola possibilità di agire sull'ordinario senza un vero slancio in prospettiva futura. Chiaramente le difficoltà e la mancanza di sollecitazioni positive portano allo spopolamento. Da ultimo, le scelte regionali dei criteri di identificazione delle zone a cui destinare i fondi ordinari e comunitari, nell'ambito della strategia nazionale per le aree interne, che sembrano contraddire l'obiettivo stesso del piano. Uno degli scopi dovrebbe essere quello di contrastare la caduta demografica e le aree piacentine vengono penalizzate perché troppo anziane, quando, in verità, considerando il fine della strategia, sarebbero le più interessate».

«Anche da parte del governo centrale - conclude la nota - occorre più attenzione e azioni concrete, a Piacenza e in tutta Italia, per cercare di valorizzare questi territorio nell'ottica di incentivarne il ripopolamento e la conservazione della tradizione e la cura dell'ambiente. Quest'ultimo fattore non è da sottovalutare. Le nostre montagne sono, infatti, le zone più colpite dalle calamità naturali, come l'ultima alluvione. In tempi non troppo lontani, le numerose persone che ancora vivevano in montagna si adoperavano personalmente nella pulizia e nella manutenzione del territorio evitando o comunque arginando i problemi generati da questi fenomeni. Non sottovalutiamo tutto questo».


                                                                    

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