Posta nel cuore di Piacenza, la trattoria Santo Stefano ha di recente cambiato gestione e ha riaperto i battenti dopo una sostanziosa ristrutturazione dei locali e della cucina. L’ambiente è caldo, accogliente, tendente al rustico ma semplice. L'atmosfera è piacevole e il locale è arredato bene: sedie comode, belli i tavoli e il bancone, così come il mobile/frigo con le bottiglie di vino e armadio/credenza che si nota facilmente. Ottima la scelta dei muri color panna chiarissima e gli infissi neri che creano contrasto, il pavimento è in legno e le pareti sono corredate da quadri discreti che che hanno come tema portante il cibo. Il logo della trattoria è presente in vari punti e caratterizza il ristorante, esattamente come la grande lavagna con i piatti del giorno. Discutibile, invece, la scelta delle luci a forma di palla. I piatti sono buoni e abbastanza ricercati. Ci siamo presentati in due, ecco cosa abbiamo scelto: antipasti sfiziosi, tortelli di zucca mantovani: (porzione non abbondante, ma la pasta del tortello è notevole). Per secondo: piccola di cavallo con polenta (buona, saporita, forse un po’ acquosa, mentre la polenta è compatta). Dolce: zabaione con pere saltate al vino rosso e torta “sbrisolona” (fantastica intinta nello zabaione). Stessa cosa per le pere: unica piccola pecca è che lo zabaione è troppo carico di marsala. Nota del bevitore: un bicchiere di barbera fermo giovane, al costo di 3 euro, è un vero affaere. Il ragazzo che ci ha serviti è stato molto gentile, non invadente, e i piatti sono arrivati tutti velocemente. Abbiamo speso 56 euro con un bicchiere di vino, quindi 28 euro a testa. In estate il cortile esterno dev'essere spettacolare. Unica nota negativa: i tavoli non hanno né tovaglie né tovagliette, i piatti appoggiano direttamente sul tavolo, una piccola caduta di stile e galateo.
GIUDIZIO FINALE: 7+
Sicuramente positivo, e non vediamo l'ora di tornarci in estate per sperimentare il cortiletto. Si avverte, da alcune piccole sviste, che i proprietari sono ancora giovani e che hanno aperto da poco: tutto però si può colmare con il tempo e l'esperienza. Un'altra sensazione: forse nel locale manca un tocco femminile: a una donna certe finezze non scapperebbero, e poi una bella cameriera in sala è sempre gradita.