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Dai lettori: «Il sindaco Dosi ci stupisca con in fatti e non con le chiacchiere»

«Per parafrasare lo stesso sindaco Dosi, "cosa dice il manuale deontologico del Perfetto Sindaco" Pure io attendo, fiduciosa la risposta. Anzi le risposte, alle numerose segnalazioni fatte da noi, i suoi cittadini, anche presso gli uffici o telefonicamente»

Riceviamo e pubblichiamo l'intervento di una lettrice

Gentile Direttore
Apprendo con una certa sorpresa della polemica sollevata dal Sindaco Dosi su Facebook (su facebook????) circa un articolo apparso sulla nuova rubrica "lo sportello dei reclami" su un noto (unico?) quotidiano.

Senza entrare nel merito del reclamo esternato dal Signor Sindaco, le anticipo subito che sono rimasta basita nel vedere con che foga si è scagliato contro la rubrica brandendo addirittura l'arma del codice deontologico nel tentativo, alquanto goffo, di cercare di insegnare il mestiere del giornalista.

Fa quasi tenerezza, non trova?
Nella sua foga non assomiglia forse a noi poveri "cittadini qualunque" quando cerchiamo, con le nostre misere armi e povere conoscenze di far notare a lui e alla sua amministrazione le innumerevoli cose che, a parer nostro certamente, non vanno nella meravigliosa città che lui dovrebbe avere l'onore di amministrare proprio grazie a nostri voti e a cui, lui, non si degna mai di rispondere.

Quindi, se da un lato sono estasiata nell'apprendere che legge la rubrica e quindi le nostre segnalazioni, dall'altro mi sorge spontanea una domanda: per una lettera che giudica menzognera subito risponde piccato dimostrando anche un'insospettabile vitalità, per le altre a cui non ha mai data una risposta come la mettiamo?

Se non dice che sono false vuol dire che son vere?
Se son vere e lui non fa nulla …. È stato eletto per fare cosa, esattamente?
Per parafrasare lo stesso sindaco Dosi, a questo proposito "cosa dice il manuale deontologico del Perfetto Sindaco"

Pure io attendo, fiduciosa la risposta. Anzi le risposte, alle numerose segnalazioni fatte da noi, i suoi cittadini, anche presso gli uffici o telefonicamente.

Ed è perfettamente inutile che faccia lo splendido scrivendo pubblicamente che "le porte del suo ufficio sono aperte" : lui non le vede le cose che non vanno in città? Deve esserci sempre il famoso cittadino-sceriffo che le segnala? O che suggerisce soluzioni? Se non si vedono i problemi della città e/o non si sanno trovare azioni volte a risolverli concretamente, sarebbe meglio che, oltre ad avere le porte aperte, il suo ufficio fosse libero per permettere di far entrare chi si vuole far su le maniche e risolvere seriamente i problemi della nostra città.

Come disse qualcuno "ne ferisce di più la penna che la spada" e sono abbastanza agèe per ipotizzare che il motivo di questa risposta del signor sindaco potrebbe essere più dettata dall'onta del pubblico ludibrio che dall'effettiva voglia di ascolto... Vogliamo mettere essere criticati su un giornale letto da tanti piuttosto che ascoltare l'ennesima istanza privata di un cittadino, tra il taglio di un nastro e la cena di gala per il festival del diritto?

Che ci stupisca.. ci smentisca... Ma con soluzioni non con altre chiacchiere. Al posto di far rispondere al suo ufficio stampa alla rubrica, risponda coi fatti... per esempio inizi a ripulire e a rendere sicuro il parcheggio dell'ospedale, faccia sloggiare le puttane dal sagrato di Santa Maria di Campagna, tiri via la macchina abbandonata dalla via segnalata dal cittadino, ascolti le istanze dei pendolari e quelle dei commercianti, ripulisca i giardini della stazione e faccia in modo che possiamo passeggiarci in sicurezza. Robette così, insomma.

Quelle si che sarebbero delle gran risposte..
Altro che porte aperte, ci lascerebbe tutti a bocca aperta.
Cordialmente

Rita Pasella

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