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Come sapere se sei "social-dipendente"

La dipendenza fisiologica da Facebook e Instagram esiste davvero? Ecco alcune linee guida secondo i ricercatori

Social media dipendenti. Cosa significa - davvero - avere una dipendenza da social media? La questione è molto più complicata di quello che si possa pensare. Prima che un comportamento possa dirsi patologico, infattiservono molti anni di ricerca e precisi criteri di definizione. Ma gli studi sulla dipendenza da social sono giovani quanto il tema che studiano, e né l'Organizzazione Mondiale della Sanità né l'American Psychiatric Association (due istituzioni che definiscono le dipendenze) prevedono ancora l'esistenza di questo disturbo.

Segni riconoscibili

Per i ricercatori i social media possono dare dipendenza, e chi ci cade manifesta gli stessi sintomi comportamentali associati ad alcune dipendenze chimiche, come quella da alcol o da nicotina: cambi d'umore, isolamento sociale, conflitto e ricadute. Caratteristica principale di una dipendenza è l'avere un impatto distruttivo sulla vita di una persona. 

Il tempo

Anche stabilire un limite di ore online trascorse è un po' fuorviante: a parità di tempo speso sui social, quell'attività può risultare più o meno totalizzante e dannosa per la vita offline. La maggior parte degli utenti attivi sul web trascorre infatti sui social media più di 2 ore al giorno.

Nella prima revisione scientifica sulle ricadute psicologiche dei social media, nel 2011, si è trovato che gli estroversi usano i social network per il proprio miglioramento sociale, mentre gli introversi come forma di compensazione. Poiché alimentano il circuito cerebrale della ricompensa, possono essere usati come forma di consolazione per stati di umore altalenanti, e arrivare così a causare dipendenza psicologica.

Sarebbe dunque il contesto a determinare la pericolosità. L'identikit dell'utente più a rischio è il seguente: donna, single e giovane, con bassi livelli di istruzione, di reddito e di autostima. Questo era quanto emerso da un'indagine svolta nel 2017 su oltre 23 mila norvegesi.

Ma non tutte le ricerche dipingono un ritratto a tinte fosche dei social. Uno studio del 2017 sostiene che, fino a un certo punto, i social favoriscano il benessere psicologico in quanto fanno sentire connessi.

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