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Debelliamo la zanzara (tigre e non). Anche con il bio

L'odioso insetto è la regina dell'estate e in Pianura Padana imperversa senza rivali. Ma non possiamo solo subire ed esistono anche rimedi naturali

Non esiste giornata d’estate senza l’odioso ronzio, troppo spesso accompagnato anche dall’inconfondibile prurito. Purtroppo le zanzare sono ingrediente imprescindibile della nostra stagione più soleggiata. Culex - ovvero la più classica -, crepuscolare, diurna o tigre (la più pericolosa in quanto veicolo di trasmissione di malattie infettive che provocano febbre alta e dolori articolari come la Dengue o la Chikungunya, il cui primo caso europeo di focolaio autoctono si verificò proprio nella nostra Regione), tutta la Penisola ci deve fare i conti, ma l’umida area della Pianura Padana ne soffre particolarmente, come ben sanno gli abitanti del piacentino.

La Provincia di Piacenza non è restata con le mani in mano, coinvolgendo Comuni e Aziende sanitarie e ricorrendo a larvicidi biologici e cicli di trattamenti antilarvali, con prodotti a base di regolatori della crescita nei pozzetti e nelle caditoie stradali, nonché presso parchi pubblici e scuole.
Gli interventi di disinfestazione dei Comuni sul suolo pubblico però, anche se molto accurati, riguardano solo una percentuale ridotta del territorio ed è quindi fondamentale che anche i cittadini facciano la propria parte, con comportamenti attenti che prevengano il proliferare dell’insetto e prediligano sempre, per la salute propria e dell’ambiente, rimedi naturali. Dal momento che le zanzare scelgono i luoghi umidi per deporre le uova, innanzitutto, bisogna evitare la presenza di acqua stagnante, anche se in piccoli contenitori che, nel caso, devono essere rimossi al più presto. È importante, dunque: pulire accuratamente i tombini e le zone di scolo; non lasciare gli annaffiatoi e i secchi con l’apertura rivolta verso l’alto; controllare periodicamente le grondaie, mantenendole libere e pulite; tenere pulite fontane e vasche ornamentali; svuotare frequentemente gli abbeveratoi e le ciotole d’acqua per gli animali domestici; coprire le cisterne e tutti i contenitori per la raccolta dell’acqua piovana.

Quando è impossibile eliminare tutti i ristagni, un possibile rimedio, specialmente contro la zanzara tigre, è quello di immergere dei fili di rame dove è presente l’acqua. I fili di questo materiale impediscono alle larve di svilupparsi. È importante sostituire il rame periodicamente affinché non perda la sua efficacia. Fare in modo di non accumulare rifiuti e tenere l’erba del giardino sempre piuttosto corta, eliminando le erbacce, è un altro punto fondamentale. Un utile trucco è anche quello di popolare vasche e fontane con i pesci rossi, ghiotti predatori di larve di zanzara tigre.
Una volta che il danno è fatto e la zanzara si presenta alla vista e all’orecchio, arriva allora il momento dei repellenti: ottimi quelli naturali, come gli olii essenziali all’interno dei diffusori, utile prediligere colori chiari ed evitare profumi e creme profumate (la zanzara è attratta dai colori scuri e dai profumi). Molto efficace, e al 100% bio, la Bat Box, la cassetta per i pipistrelli. Di solito in legno, può essere appesa sulle pareti esterne delle abitazioni, che diventano il rifugio ideale per il topolino alato, principale predatore delle zanzare. Sempre più comuni decidono infatti di installare bat box sui propri territori, creando delle vere e proprie coltivazioni di pipistrelli.

 Molto meno fantasiose ma intramontabili, le zanzariere. Più dispendiose degli altri metodi, danno effetti sicuri, “isolando” gli interni dall’ingresso degli insetti. Ne esistono di vari tipi: oltre a quelle applicabili alle finestre, vi sono quelle che riparano il tetto servendosi di un vero e proprio baldacchino o, ancora, quelle da esterni, ideali per poter godere delle serate estive in giardino, magari sotto un gazebo. Niente illusioni, però, nonostante la bontà dei rimedi, quella alle zanzare resta un’autentica guerra.

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