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Meglio la qualità dell'ambiente urbano a Piacenza, ma per l'aria la strada è lunga

L'ultimo dossier Istat sulla qualità dell'ambiente urbano registra miglioramenti diffusi: molto bene la nostra

A piccoli passi, ma la direzione è quella giusta: è quanto emerge dal dossier sulla qualità dell’ambiente urbano pubblicato in questi giorni dall’Istat. I miglioramenti sono modesti, ma ugualmente rivelatori di un progresso. Nel 2013, per il secondo anno consecutivo, si riducono i tassi di motorizzazione nei capoluoghi di provincia: 613,2 autovetture e 132,7 motocicli ogni mille abitanti, ovvero rispettivamente un calo dello 0,9 e dello 0,6% nel confronto con il 2012.

Particolarmente virtuoso il trend delle grandi città del Nord: il numero di autovetture è stabile o in calo in tutti i capoluoghi tranne a Torino e Reggio nell’Emilia che registrano, rispettivamente, un incremento del 2,6 e dell’1,4%. Il dato conferma un’importante inversione di tendenza, molto generalizzato, anche se le medie e piccole del Centro e del Mezzogiorno registrano performance peggiori.

In crescita anche le iniziative a favore della mobilità sostenibile: aumenta l’offerta di car sharing, presente in 23 città (soprattutto al Nord) e quella di bike sharing, attivato in 66 città: Piacenza ha entrambi i servizi. Dei 116 capoluoghi, 36 dispongono di almeno 34 km di piste ciclabili.

Continua a crescere la quota delle autovetture meno inquinanti (classe euro 4 o superiore), che dal 2012 costituiscono la maggioranza del parco circolante nei capoluoghi di provincia. Nel 2013 hanno raggiunto il 53% del totale (50,1% nell’anno precedente e 46,9% nel 2011).

Si conferma il trend di miglioramento della qualità dell'aria per le polveri sottili: rispetto al 2012 diminuisce da 52 a 44 il numero di capoluoghi dove il valore limite per la protezione della salute umana previsto per il PM10 viene superato per più di 35 giorni. Tuttavia il miglioramento è dovuto quasi interamente alla riduzione dei superamenti tra i capoluoghi del Centro e solo in minima parte tra quelli del Nord dove il problema è maggiormente diffuso (circa nel 70% delle città). In questa ripartizione, nonostante gli sforzi che hanno comunque portato ad un miglioramento negli ultimi anni, si conferma un quadro complessivamente negativo, dovuto, in particolare, alla geomorfologia del bacino padano che è oggetto di approfonditi studi da parte delle agenzie regionali dell’ambiente. Tra le città del Veneto e dell’Emilia-Romagna, solo Belluno e Forlì rimangono sotto la soglia fissata dalla normativa, ma il numero di giorni di superamento è complessivamente più contenuto. Proprio per questa ragione nel 2013 le limitazioni della circolazione a Piacenza sono state estese all’intera superficie in via emergenziale.

 Nel 2013, il verde urbano pubblico rappresenta il 2,7% del territorio dei comuni capoluogo di provincia, oltre 577 milioni di m2 (+0,7% rispetto all’anno precedente) che corrispondono ad una disponibilità media di 32,2 m2 per abitante. La dotazione di verde mediamente disponibile per ogni cittadino è di 32,2 m2, in circa due terzi dei comuni è più contenuta (inferiore al valore medio) e in 19 città non raggiunge i 9 m2 pro capite.
Piacenza è tra i 35 capoluoghi nei quali è emersa la necessità di prevedere un Piano di risanamento acustico a seguito della zonizzazione del territorio.

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