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Ficcadenti, Moscardelli e Pioli: la serie A profuma di biancorosso

Iachini, Moscardelli, Pioli, Ficcadenti: sono 3 mister e una punta ex del Piacenza, che stanno "spaccando" nello strano incipit di campionato, con le grandi ai lavori in corso. Un po' di rabbia viene, no?

Proviamo a ricapitolare, perchè, anche guardando gli allineamenti astrali, una situazione del genere non ricapiterà mai più. Allora. Iachini (ex coach del Piacenza) allena il Brescia. Squadra tosta, senza fronzoli, quadrata per salvarsi. Nel primo match della storia della A a mezzogiorno (television rules) ha asfaltato ben benino il Palermo di Rossi, formazione da Champions, con gioielli da-futuro-assicurato come Hernandez e Pastore. Tre pappine.

Secondo caso. Ficcadenti (ex coach del Piacenza), con il Cesena che ormai si era dimenticato che esistesse la serie A, si permette di denigrare con baldanzosa facilità il sambodromo Ibra-Robinho-Pato-Ronaldinho. Stavolta, le pappine sono due. Milioni di fantastiliardi di euro, fior fiore di campioni non bastano contro corsa e astuzia. Anche se, premier dixit, "l'arbitro era comunista".

Terzo caso. Pioli (ex coach del Piacenza) e Moscardelli (ex punta "gioia e disperazione" dei biancorossi) sono, ora, caput mundi. Chievo in testa al campionato, 6 punti. Non è così sorprendente, a dire il vero, per una società che come Locatelli fa le cose per bene, si salva (bene) e non ha debiti, si salva (bene) e non ha debiti eccetera, e così via da 8 anni ormai. Ieri hanno regolato il Genoa di Preziosi, altra formula 1 da Champions, altra realtà che tossisce e sputacchia catarro. Moscardelli - mai stato in serie A - si ritrova capocannoniere, con due reti. Tutti ad ammirargli, dal basso verso l'alto, tatuaggi e codino.

Boh. Saranno tre casi, appunto. Anche il Piacenza di Agostinelli, dopo due giornate, più di un lustro fa, si ritrovò in testa alla serie A. Vittorie contro Udinese e Brescia. Poi quel campinato naufragò nella mestizia, e il Piacenza sprofondò nelle sabbie mobili della B. Magari sarà così per Cesena-Chievo-Brescia. Altri talenti, troppo frettolosamente passati da Piacenza, sbocciarono altrove (Signori, Marchionni).

Ma vedendo il Piacenza di quest'anno, vedendo l'operazione nostalgia (Cacia, Madonna, Volpi) che arranca (appunto) nel passato e basta, verrebbe da chiedersi se, morto un papa, non se ne dovrebbe fare un altro e basta. Oppure se qualche contratto, qualche accordo, qualche trattativa, non sia stato resettato con troppa veemenza, senza pensare che sì, in lungo periodo, qualcosa di buono sarebbe potuto venire fuori. Siamo alla terza giornata, è presto per parlare, in A e in B. Eppure qualche dubbio che villica il senso di critica permane.

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