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Piacenza, prova del nove contro i sardi. Si scrive Olbia ma si legge Cagliari

E’ la classica prova del 9 per il Piacenza. Dopo la vittoria di prestigio nel derby contro la Cremonese, i biancorossi provano a fare il definitivo salto di qualità contro l’Olbia, formazione neo ripescata in Lega Pro ma che attualmente staziona in un tranquillo centro classifica

E’ la classica prova del 9 per il Piacenza. Dopo la vittoria di prestigio nel derby contro la Cremonese, i biancorossi provano a fare il definitivo salto di qualità contro l’Olbia, formazione neo ripescata in Lega Pro ma che attualmente staziona in un tranquillo centro classifica. Incontro importante per capire se la squadra di Franzini può ambire ad un gradino superiore rispetto all’obiettivo della salvezza e se la prova di forza mostrata a Cremona possa essere considerata non frutto di una giornata di grazia ma, al contrario, risultato di un valore di squadra ormai assodato su livelli di classifica importanti.  Gli isolani arrivano a Piacenza sull’onda emotiva della vittoria sul Livorno, tre punti assolutamente meritati per i “bianchi” di Mignani capaci di una prova difensiva impeccabile seguita da un attacco che ha saputo creare diversi pericoli alla difesa labronica. Gli ospiti sono una squadra che sa farsi rispettare soprattutto tra le mura amiche dove hanno ottenuto ben 7 degli 8 punti in classifica (solo la Lucchese si e’ salvata in extremis al “Nespoli”), mentre fuori dalla Sardegna sono fermi al pareggio a reti bianche di Pontedera ed all’unica segnatura della prima giornata di Renate. Evidente quindi una squadra a due facce che in casa sa rendere al meglio mentre in trasferta soffre parecchio; schierata con un 4-4-2 a rombo con Montarperto in porta, difesa a quattro con Pinna-Miceli-Dametto-Cotali, centrocampo con Geroni mediano basso e Cossu vertice alto con ai lati Piredda (già due reti per lui) e Muroni, attacco con due punte come Capello e Kouko in attesa che Ragatzu recuperi dall’infortunio al perone patito a Rimini. L’Olbia ha nell’ex-nazionale Cossu e nel centrocampista Piredda i giocatori ad oggi più pericolosi senza dimenticare che in difesa possono contare sull’ex-Cagliari Pisano (ben 11 stagioni tra A e B) che si alterna sulla fascia destra con Pinna. In Gallura il legame con il capoluogo e’ a doppio filo: l’Olbia, di fatto, è ben più di una società satellite del Cagliari, in rosa ben 10 giocatori sono prestati dai rossoblù oltre a Cossu, Piredda, Dametto, Pisano e Ragatzu che all’ombra del Sant’Elia sono calcisticamente cresciuti. Ma i rapporti vanno bel oltre il campo: il responsabile del settore giovanile del Cagliari, Mario Beretta, ha lavorato in passato sia con Mignani che Tiribocchi (allenatore degli allievi dell’Olbia) mentre Ruggero Radice, responsabile del settore giovanile, ha giocato nel Cagliari cosi come l’attuale presidente Marino ed il ds Carta arrivano sempre dal capoluogo. Squadra dunque che punta a consolidarsi in Lega Pro dopo sei stagioni nei dilettanti e che, dopo un inizio stentato, sembra abbia trovato un passo nei risultati abbastanza continuo e che salirà in Emilia con l’obiettivo di fare almeno un punto, puntando su un certa solidità difensiva (un solo gol prese nelle ultime 4 uscite) e sugli inserimenti offensivi dei centrocampisti.

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