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Venerdì, 29 Marzo 2024
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La ripresa degli sport di contatto e il "politichese" dell'Emilia-Romagna. Perché non si vuole davvero ripartire in sicurezza?

Otto regioni hanno già dato il via libera, in Lombardia si riprenderà il 10 luglio, da Bologna invece si continua a prendere tempo, senza capire che riaprire gli impianti significherebbe dare maggiori garanzie

La ripresa degli sport di contatto? Dalla Regione Emilia-Romagna arriva una risposta in “politichese”. «Siamo possibilisti sulla riapertura, ma con la cautela del caso visto che la ripresa sarebbe di fatto il superamento del distanziamento sociale». Sono le parole di Gianmaria Manghi, capo della segreteria del presidente della Giunta. Dunque “possibilisti ma con cautela”, cioè né sì e neppure no, giusto per evitare polemiche in un senso o nell’altro, il modo migliore per respingere al mittente la palla che nella serata di ieri il ministro Vincenzo Spadafora aveva spedito nel campo delle Regioni specificando che per lui esiste il via libera, ma che adesso tocca ad altri prendersi le proprie responsabilità.

Resta dunque da capire il motivo per cui in Abruzzo, Sicilia, Puglia, Liguria, Veneto, Marche, Campania e da oggi anche nel Lazio determinate discipline si possano già praticare e in Lombardia, la regione più colpita dal virus, c’è già la data del 10 luglio per la ripartenza mentre in Emilia-Romagna (così come in altri territori) si continua a rimandare nella speranza che siano altri a prendere le decisioni.

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