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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Rio 2016: un pistard su tre ha gareggiato a Fiorenzuola

Sono oltre sessanta. Nell'ultimo quadriennio Fiorenzuola è stata una delle tappe per le qualificazioni olimpiche

Dall’11 al 16 agosto, ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro (stasera la cerimonia di apertura), andranno in scena le gare di ciclismo su pista al Velodromo Olimpico, che mettono in palio dieci medaglie d’oro (Keirin, Omnium, Velocità, Velocità a Squadra e Inseguimento a Squadre, maschili e femminili). Su 187 atleti che parteciperanno, un terzo di essi ha gareggiato almeno una volta al Velodromo di Fiorenzuola. Specialmente negli ultimi quattro anni, con le gare di Classe 1 Uci che sono state inserite nel contesto della Sei Giorni delle Rose Internazionale. Le gare di classe 1 Uci assegnano infatti punti per il ranking Uci, che determina la partecipazione a Mondiali e Olimpiadi: anche per questo la gara di Fiorenzuola, che tra quelle di classe 1 Uci è da quattro anni (da quando cioè sono state istituite queste prove) quella con il maggior numero di nazioni rappresentate, risulta tanto ambita dagli atleti di tutto il mondo.
 

Tra i sessanta atleti che hanno corso a Fiorenzuola e che nei prossimi giorni saranno impegnati a Rio c’è anche Elia Viviani, che ha vinto l’ultima edizione della Sei Giorni a coppie, dal 18 al 23 luglio, imponendosi anche nell’omnium di classe 1. La gara a coppie lo ha visto primeggiare con Michele Scartezzini, uno degli Azzurri che stamattina hanno ricevuto dal Cio la conferma di poter partecipare alla gara di inseguimento a squadre dopo l’esclusione della Russia. Oltre a lui sono stati selezionati anche Filippo Ganna (campione del mondo nell’inseguimento individuale e vincitore della stessa gara a Fiorenzuola il 18 luglio scorso), Liam Bertazzo, Simone Consonni e Francesco Lamon, tutti abituali protagonisti delle gare fiorenzuolane.

Ma l’elenco di chi, passando per Fiorenzuola, sta per affacciarsi ai Giochi, è davvero lungo. Tra i tanti, basti citare il francese Thomas Boudat, i britanniciEd Clancy e Steven Bourke (già campioni olimpici nell’inseguimento a squadre), il danese Lasse Norman Hansen, campione in carica nell’omnium, il velocista polacco Damien Zielinski, numero uno del ranking Uci nella velocità e primo a Fiorenzuola nel 2013, i neozelandesi Aaron Gate e Dylan Kennet (quest’ultimo vincitore della Sei Giorni delle Rose nel 2013), l’australiano Glenn O’Shea e il velocista francese Michael D’Almeida. Nel 2005 invece, agli Europei Under 23 e Junior, a Fiorenzuola gareggiarono talenti poi divenuti grandi campioni come Mark Cavendish (che a Rio correrà l’omnium) e Gregory Bauge. A Fiorenzuola hanno corso anche le più forti atlete del panorama femminile, dalla statunitense Sarah Hammer alla britannica Danielle King, passando per le australiane Amy Cure e Annette Edmondson, le polacche Edyta Jasinska e Malgorzata Wojtyra, l’olandeseKirsten Wild, le tedesche Mieke Kroeger e Stephanie Pohl, le francesi Sandie Clair e Laurie Berthon, le velociste spagnole Helena Casas e Tania Calvo.

Senza dimenticare infine Giorgia Bronzini, piacentina doc, e Alessandro De Marchi, che vestiranno la maglia Azzurra nella prova su strada (domenica 7 agosto alle 17,15 - ndr). 

“Sapere che, a Fiorenzuola, ha gareggiato un atleta su tre di quelli che vedremo alle Olimpiadi, è un grande motivo d’orgoglio per il Velodromo “Attilio Pavesi” – spiega il presidente del Velodromo stesso, Gaetano Rizzuto -, oltre che l’ennesima conferma della validità tecnica della Sei Giorni delle Rose, che nell’ultimo quadriennio, con le prove di Classe 1, si è arricchita di atleti e spettacolarità. Il nostro Velodromo ha le Olimpiadi nel cuore, non solo perché sono l’espressione più bella dello sport, ma perché Attilio Pavesi, a cui nel 2008 abbiamo dedicato l’impianto, vinse nel 1932 il primo oro olimpico per l’Italia nel ciclismo su strada, a Los Angeles. A Rio faremo ovviamente il tifo per gli Azzurri, ma anche per tutti i ragazzi e le ragazze che abbiamo conosciuto in questi anni e che ci auguriamo di rivedere già nel 2017, per la ventesima edizione della nostra Sei Giorni”. 

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