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Dalle alluvioni alla siccità, il lavoro dietro le quinte del Consorzio di bonifica

L'analisi del presidente Zermani che annuncia l'idea di aprire ai piacentini un'area verde sconosciuta alla Farnesiana

Bombe d’acqua e alluvioni in autunno, siccità devastante in estate. E’ il tema del momento, soprattutto in provincia di Piacenza che in queste settimane soffre la sete come poche volte prima d’ora e che meno di due anni fa ha vissuto la più tragica alluvione a memoria di piacentino, con il Nure esondato da Farini fino a Roncaglia, danni per milioni e tre vittime. Abbiamo incontrato Fausto Zermani, presidente del Consorzio di Bonifica, e abbiamo fatto il punto della situazione idrica nel territorio. E l’abbiamo incontrato in un luogo particolare (le vasche appena inaugurate a ridosso della Farnesiana) che oltre a rappresentare una difesa per la città, potrebbe anche trasformarsi in area verde fruibile dai cittadini. «Lo proporremo alla nuova amministrazione comunale»

Tornando al tema, si passa dell’emergenza pioggia all’emergenza siccità. A Zermani abbiamo chiesto un’analisi, anche con riferimento all’utilizzo delle riserve idriche del Brugneto che potrebbero risolvere i problemi in Valtrebbia. Anche se la vera emergenza strutturale, secondo il presidente del Consorzio, è la Valnure. E c’è già uno studio per una nuova potenziale diga tra Farini e Bettola.

Un lavoro importante, quello del consorzio di bonifica, che alla maggior parte dei cittadini è pressoché sconosciuto, se non per la tassa che si trovano ogni anno a dover pagare. Nella videointervista Fausto Zermani racconta cos'è e cosa fa l'ente di cui è presidente. 

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