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Medici, giro di vite sulla “pubblicità” sanitaria e sulle strutture: «Controlli più severi»

Parte una campagna dell'Ordine per il monitoraggio dei professionisti e delle attività con l'obbligo di avere un direttore sanitario

La salute, si sa, è fondamentale e anche la comunicazione di eventuali trattamenti, cure, informazioni deve essere rigorosa, precisa e mai fuorviante. E’ un principio cardine sul quale l’Ordine dei medici e odontoiatri di Piacenza ha deciso di puntare in modo concreto con una delibera ad hoc approvata a giugno e ora, a pochi giorni dalla Settimana della salute, approdata alla sua fase operativa con una campagna di informazione lanciata oggi dai vertici dell’Ordine stesso: Augusto Pagani per i medici, Stefano Pavesi per gli odontoiatri. Una decisione che non arriva a caso ma alla luce di una serie di messaggi più o meno promozionali di cui i giornali, le tv e soprattutto il web sono pieni ad opera di professionisti o strutture di vario genere. Da ora l’occhio dell’Ordine sarà più vigile che mai. 

Di seguito pubblichiamo integralmente il Documento programmatico dell'OMCeO approvato nella seduta consiliare del 20 giugno 2017

L’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Piacenza, nell’ambito dei compiti istituzionali affidatigli dalle norme legislative e regolamentari circa l’esercizio di poteri di vigilanza e controllo su una corretta erogazione delle prestazioni professionali da parte degli iscritti nel rispetto delle regole di deontologia medica, ritiene utile procedere all’adozione di iniziative concrete dirette ad evidenziare  l’importanza di una corretta veicolazione dei messaggi informativi in campo sanitario, diffusi da professionisti e strutture mediche ambulatoriali o organizzate a livello imprenditoriale complesso. Ciò a garanzia della salvaguardia della correttezza informativa del cittadino in un settore peculiare quale quello della salute pubblica, che deve tendere ad assicurare una libera e consapevole scelta dei servizi il più possibile scevra da condizionamenti suggestivi non ancorati a canoni di veridicità, obiettività e trasparenza dei dati informativi, ancorchè promozionali, rivolti all’utenza. Risulta infatti importante evidenziare come la disciplina legislativa conseguente alla fase c.d. liberalizzazione dei messaggi informativi sulle attività sanitarie svolte dai professionisti e dalle strutture sanitarie non corrisponde affatto ad un concetto di libertà pubblicitaria commerciale tout - court in assenza di vincoli, così come si è troppo spesso inteso o voluto intendere da parte degli operatori sanitari, soprattutto quelli caratterizzati da una marcata imprenditorialità strutturale maggiormente tesa alla veicolazione promozionale della prestazione / prodotto nei confronti del paziente - utente. La disciplina legislativa affida agli Ordini professionali il compito e la correlata responsabilità di verifica contenutistica dei messaggi informativi sanitari (così denominati a differenziarli dalla “pubblicità” tout - court) che devono essere improntati ai canoni della veridicità, correttezza, trasparenza, non equivoche né ingannevoli o denigratorie. In tale quadro appare parimenti importante una attività di monitoraggio verificativo che possa condurre ad una sensibilizzazione dei soggetti interessati, singoli professionisti e/o strutture imprenditoriali organizzate nell’ erogazione dei servizi sanitari e/o strutture anche non sanitarie - come ad esempio le palestre o centri sportivi - comunque interessate dalla problematica in quanto esercenti attività in qualche modo dipendenti direttamente e/o indirettamente, da presupposti certificativi abilitanti la propria utenza alla concreta pratica dell’attività da queste ultime esercitate e/o promosse. In tale ultimo ambito non è raro il registrarsi di forme pubblicitarie agevolanti la pratica ottenibilità certificativa attraverso la predisposizione di un servizio medico “interno” variamente convenzionato e per il quale appare opportuno un approfondimento verificativo anche delle concrete modalità di prestazione del servizio stesso, se ed in quanto corrispondenti ai canoni anche deontologici di erogazione della prestazione professionale. L’OMCeO Piacenza intende pertanto intraprendere un' altra opera di sensibilizzazione nei confronti dei Direttori Sanitari delle strutture, siano esse semplici o complesse, soggetti che risultano essere il fulcro attraverso i quali è imperniata la legittimità stessa dell’attività sanitaria esercitata dalla realtà strutturale in cui operano. Il Direttore Sanitario è anche il fulcro di correlate responsabilità di quest'ultimo, sia dell’organizzazione tecnico - professionale dei servizi che del legittimo possesso dei titoli professionali da parte del personale, e, nondimeno, del materiale informativo professionale e/o comunque pubblicitario diramato dalla struttura. Il Codice Deontologico ben sintetizza all’art. 69 gli obblighi anche legislativi incombenti al Direttore Sanitario, figura di assoluta garanzia legittimante l’intera attività svolta dalla struttura in cui opera, come già osservato, e per tale, stabilisce la unicità dell’incarico, che altrimenti risulterebbe incompatibile con le funzioni di vigilanza attiva e continuativa necessaria al corretto espletamento dei propri compiti. Detto principio risulta peraltro da ultimo sottolineato dalla neolicenziata “legge annuale per il mercato e la concorrenza” (L. 124/2017) allorquando stabilisce che “ il direttore sanitario responsabile per i servizi odontoiatrici svolge data funzione esclusivamente in una sola struttura” (comma 154) in riferimento alle “società operanti nel settore odontoiatrico”, specificazione settoriale che risultava ancora mancante nell'ambito della  nostra legislazione. Appare quindi conseguenzialmente necessario, in relazione alla prospettata linea di intervento: - promuovere la dovuta comunicazione, da parte di ogni struttura sanitaria operante sul territorio, dei dati inerenti la nomina del Direttore Sanitario addetto ad ogni articolazione imprenditoriale; - acquisire, tramite lo stesso Direttore Sanitario, il materiale informativo / professionale onde verificare la correttezza rendicontativa secondo i canoni legislativi e deontologici, ed individuare i possibili eventuali profili di criticità da emendare in via correttiva attraverso appropriate indicazioni fornite dall’Ordine; - promuovere l’acquisizione di dati concernenti le prestazioni certificative erogate a margine delle attività imprenditoriali non sanitarie, quali i centri di attività sportiva e/o palestre, onde verificare la sussistenza di corretto ed idoneo esercizio prescrizionale nei dovuti presupposti normativi e deontologici ed eventualmente suggerire interventi di appropriatezza - anche strutturale - erogativa; - provvedere a segnalare eventuali anomalie non di diretta competenza ordinistica in caso di registrate irregolarità facenti insorgere doveri di rapporto alle competenti Autorità; - promuovere una attività di monitoraggio dell’informazione sanitaria, in via preventiva alla diffusione del messaggio da parte dei professionisti e/o delle strutture sanitarie, onde eliminare anticipatamente i possibili profili di criticità. L’OMCeO Piacenza ritiene infine che in via preliminare le iniziative sopra descritte siano fatte oggetto di una adeguata preventiva informazione, da assicurarsi tramite comunicati ed articolati diffusi sulla stampa locale, oltre che attraverso i media televisivi, autorizzando il proprio Presidente sia al rilascio di interviste informative anche in nome e per conto di tutto il Consiglio Direttivo che ad ogni attività esecutiva conseguente e concretamente attuativa delle indicate linee programmatiche in tema di acquisizione dati necessari alle verifiche informative oggetto del presente documento programmatico.

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