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Anche i pendolari della Valdarda sul treno con l'assessore Donini

«Desideriamo portare all’attenzione delle varie forze politiche le principali problematiche del trasporto ferroviario regionale afferente alla stazione di Fiorenzuola d’Arda, la seconda stazione per importanza nella provincia di Piacenza»

Anche i pendolari della Valdarda hanno avuto modo di chiacchierare con l’assessore alla mobilità della Regione Emilia Romagna, Raffaele Donini, che nella mattinata di mercoledì 13 gennaio è salito sul treno Bologna-Milano provando a vestire per un giorno le vesti di pendolare.

«Desideriamo portare all’attenzione delle varie forze politiche – spiegano i membri dell’Associazione Pendolari Valdarda - le principali problematiche del trasporto ferroviario regionale afferente alla stazione di Fiorenzuola d’Arda, la seconda stazione per importanza nella provincia di Piacenza: ad essa fa riferimento tutto il territorio della Valdarda, dalla montagna al Po, ovvero oltre 60.000 cittadini».

«Una nota positiva riguardo al periodo dell’EXPO – proseguono - è che il numero medio di carrozze per treno è aumentato e sono stati aggiunti 4 treni, di cui due alla mattina verso Milano e due al pomeriggio verso Fiorenzuola. Si suppone che queste due modifiche siano mantenute permanentemente in quanto sopperiscono, seppur parzialmente, ai buchi nell’orario dei collegamenti tra Milano e Fiorenzuola e al sovraffollamento dei treni».

I pendolari hanno redatto un documento, che vuole essere un elenco stringato delle richieste dell’Associazione, in rappresentanza di tutti i cittadini interessati ad ottenere un trasporto ferroviario dignitoso. «Per farlo, siamo partiti da una serie di problematiche ben note e segnalate a Comune, Provincia e Regione da tempo, spesso e volentieri risolvibili con poca spesa, se non nulla».

Riportiamo di seguito le richieste contenute nel documento, inviato dall’Associazione Pendolari Valdarda alla nostra redazione.

• Come già richiesto all’Assessore Donini in data 03/08/2015 via e-mail, in data 09/11/2015 ancora via e-mail e in data 26/11/2015 sul sito “dilloadonini.it”, richiediamo che venga corrisposta (come già successo negli anni precedenti per disagi analoghi) almeno una mensilità gratuita agli abbonati della linea Fiorenzuola-Milano. Siamo stati tra i promotori di questa richiesta e il timore di non vedere soddisfatta questa promessa (si veda l’annuncio di Luglio sul portale della Regione) ci lascia con l’amaro in bocca.

• Eliminazione della sudditanza dei treni provenienti dalla regione ER rispetto a quelli lombardi. Troppo spesso al verificarsi di ritardi, un guasti o altri problemi, il treno emiliano (pagato dalla regione ER) deve aspettare o fermare nelle stazioni intermedie (S. Stefano Lodigiano, Codogno, Casalpusterlengo e Secugnago) al posto del corrispettivo lombardo. Questo approccio alla soluzione dei problemi di viabilità applicato da Trenitalia è da chiarire: non è possibile che sia sempre a sfavore dei treni emiliani.

• Consegna da parte di Trenitalia della bozza dei nuovi orari in tempo utile (almeno un mese prima) a controllarne le modifiche, in modo da non trovarsi brutte sorprese (treni cancellati o spostati di orario) senza poter nemmeno proporre soluzioni alternative. Anche quest’anno (lo scorso 12 dicembre) il tempo di percorrenza è stato aumentato di 2 minuti su due dei treni più usati dai pendolari la mattina (quello delle 6.50 e quello delle 7.12 – diventati rispettivamente 6.48 e 7.10). È solo un disagio per i pendolari che devono arrivare prima in stazione, mentre il treno arrivare sempre con un ritardo cronico di almeno 5 minuti.

• Richiediamo di essere informati dall’Assessore Donini riguardo ai nuovi treni che andranno a sostituire gli attuali, sia in termini di numero di carrozze sia di tipologia. Nessuno meglio di noi diretti interessati può esprimersi sulla loro effettiva efficacia. Ad esempio i Vivalto, pur avendo molti a posti a disposizione, non permettono di posare valige e borse (se non piccolissime), mentre i nuovi treni Stadler (attualmente usati da TPER) hanno pochissimi posti a disposizione e sono pertanto adatti unicamente a trasporti su tratte brevi o a linee con alte frequenze di circolazione.

• Visto e considerato che la tratta Piacenza-Milano è già satura di treni negli orari di punta, l’unica ragionevole alternativa all’istituzione di nuove corse in tali fasce di orari non può che essere quella di aggiungere carrozze ai treni già operativi, il cui sovraffollamento ed i cronici problemi di puntualità, igiene e manutenzione sono ben noti e niente viene fatto per migliorare il servizio.

• Come più volte segnalato dai pendolari e documentato dalla stampa, il problema del sovraffollamento dei treni regionali è particolarmente grave: un servizio che si possa ritenere degno del suo nome dovrebbe infatti garantire non solo puntualità, ma anche un posto a sedere, che attualmente resta un miraggio con le 6 carrozze (o meno talvolta), contro le necessarie 8-9 che ogni treno dovrebbe avere.

• Richiediamo uno “scambio di orario” tra il RV2285 delle 18:15 da Milano per Bologna, il più utilizzato dai pendolari piacentini, con il RE2661 per Mantova delle 18:20, per evitare il cronico e insensato assalto dei pendolari lodigiani ad un treno finanziato dalla Regione Emilia Romagna e quindi principalmente a servizio dei viaggiatori emiliani. L’implementazione di questa soluzione porterebbe certamente un immediato beneficio a gran parte dei viaggiatori emiliani pur restando a costo zero per le casse della regione.

• Chiediamo l’adeguamento dell’orario al fine di prevedere coincidenze accettabili nella stazione di Piacenza fra i treni in carico alla Regione Lombardia provenienti da Milano e quelli in carico alla Regione Emilia Romagna diretti a Rimini/Pesaro/Ancona. Restiamo comunque speranzosi che possa anche colmare Pag. 2 di 2 con nuovi Regionali “Veloci” il buco orario di collegamento pomeridiano e serale da Milano per Fiorenzuola, in particolare tra le 19.15 e le 21.20 (si veda il punto successivo).

• Dalle 19.15 alle 21.20 non c’è un treno tra Milano e Fiorenzuola. È un buco nell’orario che anni addietro era coperto da un Intercity verso le ore 20 (acquistabile con un supplemento) e che ora risulta totalmente scoperto. Non esiste nemmeno una coincidenza a Piacenza (come quelle citate nel punto precedente), in quanto il treno che arriva a Piacenza da Milano, arriva 5 minuti dopo di quello che da Piacenza parte per Rimini. Si richiede quindi che in tale fascia oraria sia inserito almeno un altro treno o che siano aggiustati gli orari in modo da avere delle coincidenze accettabili.

• Altra questione rilevante è quella della biglietteria della stazione di Fiorenzuola, della cui probabile chiusura si è avuta recentemente l’ennesima notizia. Assistiamo ogni anno all’aumento del costo dei biglietti ferroviari ma non vediamo un correlativo miglioramento del servizio. L’installazione di emettitrici automatiche (spesso fuori servizio e comunque non abilitate all’emissione di abbonamenti annuali) e l’attivazione di 12 punti vendita di biglietti presso altrettanti esercizi commerciali della città non colmano certamente il disservizio presso la stazione. Gli utenti di una stazione così frequentata come quella di Fiorenzuola devono avere la possibilità di acquistare biglietti e abbonamenti e di chiedere informazioni presso la biglietteria, che deve garantire un orario minimo di apertura: la chiusura della biglietteria sarebbe probabilmente il primo passo verso un definitivo declassamento della stazione, con gravi conseguenze per tutto il territorio che ad essa fa riferimento.

• Richiediamo che l’emettitrice arancione installata e accesa in stand-by ormai due anni fa in sala d’aspetto e mai resa operativa (non di Trenitalia, non è chiaro a quale compagnia faccia capo) venga rimossa (per guadagnare spazio essendo già l’ambiente sovraffollato negli orari di punta) o perlomeno spenta. Essa è certamente non spenta in quanto è attiva una grossa luce al neon sul pannello frontale ed esce aria calda da una griglia laterale di ventilazione. Per quanto in stand-by, un macchinario acceso da due anni consuma energia inutilmente e, in assenza di manutenzione/supervisione (come è attualmente) potrebbe anche rappresentare un pericolo dal punto di vista dell’incendio.

• Richiediamo al comune di prevedere con cadenza almeno annuale alla rimozione dei relitti di biciclette/ruote/catenacci in evidente stato di abbandono (e.g. ruote o selle o manubri mancanti) nel parcheggio biciclette di fronte alla stazione in quanto segno di degrado e fonte di pericolo per chi lì in mezzo deve trovare un buco dove parcheggiare la bicicletta. Confidando in un vostro interessamento riguardo alle questioni sopra evidenziate, segnaliamo infine la necessità che la Regione vigili costantemente sul rispetto del contratto di servizio da parte del soggetto affidatario, applicando pesanti sanzioni in caso di inadempienze.

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