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Mercoledì, 24 Aprile 2024

Dopo il collaudo della diga di Mignano si guarda al futuro

Tra i primi interventi programmati dalla Regione, quello della "Traversa Mirafiori" sul Trebbia

Avevamo visto l’invaso della diga di Mignano a fine maggio quando raggiunse quota 337,80 metri, l’acqua iniziava a tracimare dagli sfioratori  e le operazioni di collaudo erano a pieno regime. Ora a lavori conclusi, il livello dell’acqua è tornato alla normalità e nel pomeriggio di lunedì 23 luglio è stato fatto il punto sui risultati raggiunti in un convegno dal titolo “Ritorno al futuro”. E a proposito di futuro “adesso si volta pagina” ha detto il presidente della Regione Stefano Bonaccini, parlando degli interventi già programmati e finanziati dalla Regione per la provincia di Piacenza: tra i primi quello della Traversa Mirafiori sul Trebbia, un’opera di stoccaggio dell’acqua richiesta dal mondo agricolo (l'intervista nel video).

Sul paramento della diga di Mignano erano presenti tantissime autorità, militari, civili e religiose, i rappresentanti degli ordini e delle associazioni di categoria, i vertici e i dipendenti del Consorzio di bonifica di Piacenza, l’ente che ha in gestione lo sbarramento di Mignano e la distribuzione dell’acqua che scorre nell’Arda. Tanti anche i piacentini che hanno assistito al taglio del nastro per la conclusione della procedura di collaudo dell’invaso, la prima delle 15 “grandi dighe” dell’Emilia-Romagna ad aver ottenuto il via libera al piano di emergenza dopo l’entrata in vigore delle nuove norme nazionali. Il collaudo giunge dopo 17 anni di lavori di adeguamento e ristrutturazione che hanno consentito il recupero della piena funzionalità dell’invaso, oltre all’aumento della capacità della diga che è passata da 10,25 a 11,8 milioni di metri cubi, per soddisfare le esigenze di una popolazione di 35mila abitanti.

La diga di Mignano guarda al futuro ©Leonardo Trespidi/ilPiacenza

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