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Portato via dalla villa di Sant’Agata l’archivio di Giuseppe Verdi

Le bozze musicali e i suoi carteggi sono stati trasferiti altrove contro il volere degli eredi. Il consigliere regionale Matteo Rancan contesta la Soprintendenza: «La proprietà è stata lesa, ha sempre lasciato aperta la possibilità di consultazione dei documenti. C'è un vincolo di inscindibilità tra la villa e i beni»

Quando si tratta di Giuseppe Verdi, c’è da difendere con le unghie la piacentinità della sua eredità storica, musicale, intellettuale e anche patrimoniale. Il problema si ripete anche in questo caso: nella villa di Verdi sono stati portati via i suoi documenti, carteggi e le sue bozze musicali, per essere ricollocati altrove: ovviamente lontano da Piacenza e provincia. «A Sant’Agata di Villanova si trova Villa Verdi – ricorda il consigliere regionale della Lega Matteo Rancan - antica residenza del compositore Giuseppe Verdi e tuttora proprietà degli eredi, che rappresenta assieme ai beni lì custoditi un bene culturale di inestimabile valore. A conferma di tale unicità il Ministero dei Beni culturali ha posto un vincolo imponendo l’inscindibilità della Villa e dei beni presenti – tra cui i numerosi carteggi del compositore -. Da ciò deriva il divieto di spostamenti dei beni mobili e l’alienabilità separata della villa».

Ma lo scorso 7 maggio la Soprintendenza archivistica e bibliografica ha effettuato un sopralluogo presso Villa Verdi, e gli ispettori hanno stabilito l’inadeguatezza della conservazione dei carteggi verdiani trasferendo seduta stante i medesimi presso un altro luogo, privando la villa dell’archivio completo. «Già a inizio 2017 – sottolinea Rancan – la villa è stata privata di un baule di proprietà del maestro contenente numerosi abbozzi musicali delle sue opere. A giustifica di tale azione vi era la necessità di restauro dei medesimi, tuttavia il bene ad oggi non è ancora ritornato nella villa e non se ne conoscono tempistiche, collocazione e stato». «La proprietà – ricorda il consigliere – ha sempre reso consultabili i carteggi agli studiosi». Ma la Soprintendenza, per favorire proprio lo studio da parte degli esperti, giudica inadeguate le postazioni per la consultazione dei documenti verdiani. Ritendendo così necessario il loro spostamento da Villanova ad un altro luogo. Così tutto il carteggio – collocato da 150 anni nello stesso posto in cui il maestro Verdi lo aveva lasciato - è stato trasferito presso altra sede. «La proprietà, che si è fatta carica in cento anni della conservazione della villa e dei beni mobili del compositore, è svilita e lesa da queste azioni».Rancan chiede perciò alla Regione di intraprendere le iniziative necessarie per verificare la correttezza dei comportamenti della Soprintendenza e il rispetto – da parte del Ministero dei Beni culturali – del vincolo di inscindibilità tra villa e beni.

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