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Quattro novembre: «Osare e desiderare un tempo di pace e di benessere per ognuno»

E’ stata celebrata anche a Fiorenzuola la Giornata dell’Unità Nazionale delle Forze Armate. Durante la mattinat è stata celebrata una Santa Messa in suffragio presso il Sacrario dei Caduti al Cimitero Urbano

E’ stata celebrata anche a Fiorenzuola la Giornata dell’Unità Nazionale delle Forze Armate. La delegazione composta dal sindaco Giovanni Compiani, dalla sua giunta, dalle rappresentanze militari e dalle associazioni combattentistiche, si è recata in piazza Caduti per la cerimonia dell’alzabandiera e per la deposizione di una corona di alloro al Monumento.

Una Santa Messa è stata poi celebrata in suffragio presso il Sacrario dei Caduti al Cimitero Urbano, dove il vicesindaco Giuseppe Brusamonti ha tenuto la commemorazione ufficiale.

Il discorso del vicesindaco Giuseppe Brusmaonti

Si avverte sempre una forte emozione entrando in questo luogo carico di passato, di storia e di futuro.

Leggendo i nomi di questi giovani che hanno dato la vita per un ideale di patria e di libertà, è come se leggessimo la composizione del nostro DNA, della nostra fibra e quindi della nostra identità.

Ogni nome ha un valore in se stesso, ma ogni nome, legato all’altro, dà il senso della storia e di un destino, preparato per noi, da quella generazione.

Mi vengono allora in mente alcune immagini:

1)il coro del “ Va pensiero…” cantato dai bambini alla cerimonia di chiusura di Expo 2015 a Milano. Oggi siamo qui per ricordare il centenario di una guerra mondiale e passiamo il testimone ad una sfida globale vinta dal nostro Paese. Il “Va pensiero “esprime continuità, speranza, leggerezza, non superficialità, ma attesa di futuro. Che sia cantato da bambini esprime una volontà ancora innocente di credere in qualcosa di buono;

2)Immagini di migranti che muoiono sulle nostre spiagge e nei nostri mari. C’è una terza guerra mondiale in atto, che non è fatta da nazioni che si spingono alla conquista di territori, ma da persone che hanno una domanda di vita talmente alta, da guardare dritto negli occhi persino la morte. La storia ci chiederà conto di quello che vediamo, delle nostre reazioni, così come dei nostri silenzi e delle nostre inerzie. Se lo scenario globale da un lato accentua l’interdipendenza, dall’altro sembra paradossalmente soffocare ogni forma di solidarietà;

3)I giovani. Fa veramente impressione leggere le età di questi morti e l’impressione è tanto più drammatica se confrontata con la facilità e la leggerezza con cui tanti giovani barattano oggi la propria vita. Se prima si combatteva e moriva per la libertà, oggi l’abuso di quella libertà si trasforma in uno scambio mortale per uno sballo o un’emozione momentanea.

Qual è dunque il senso di questo 4 novembre?

a)Innanzitutto senso di riconoscenza verso chi ci ha donato un futuro e senso di responsabilità verso le nuove generazioni. Qualunque politica sociale e finanziaria che non intercetti e metta al primo posto un bisogno di futuro, pone le basi per la disillusione e l’appiattimento di tutto il mondo giovanile;

b)C’è un forte bisogno di silenzio e di sobrietà: è giunto il momento di parlare attentamente e di tacere con forza, dedicando tempo alla riflessione su ciò che è stato, su ciò che è, su ciò che non deve più ritornare;

c)Aiutarsi a leggere il presente con onestà, fatica e impegno, senza scorciatoie qualunquiste e sbrigative, per elaborare comportamenti e stili di vita coerenti con le nostre radici;

d)Avere rispetto delle istituzioni, della democrazia, dei luoghi e delle persone che quotidianamente prestano la loro opera al servizio del Paese. Anche queste istituzioni sono un lascito dei nostri morti; può essere di attualità criticarle e modificarle per renderle più coerenti con le esigenze dei tempi, ma ci sia sempre uno spazio di rispetto “sacro” oltre cui non è possibile andare senza rischiare di limitare le libertà conquistate.

È questo il monito e l’attualità del 4 novembre, saper osare e desiderare un tempo di pace e di benessere per ognuno, saper contribuire alla costruzione di questo tempo e avere la lungimiranza e il coraggio di condividerlo con gli altri.

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