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«Riconoscenza ed ammirazione per Liliana Segre», la minoranza chiede la cittadinanza onoraria per la senatrice

I consiglieri di Pd, M5s e Sinistra per Fiorenzuola hanno sottoscritto una mozione da presentare in Consiglio. «Segre costituisce un esempio per il Paese e di ispirazione a tutte le giovani generazioni»

«Riconoscenza ed ammirazione, per il suo impegno e per il suo messaggio contro l’odio e l’indifferenza, nei confronti della senatrice Liliana Segre», sopravvissuta alla tragedia dell’Olocausto e vittima nei giorni scorsi di minacce e insulti, tanto da dover richiedere, per lei, la scorta della polizia. I consiglieri di minoranza del Comune di Fiorenzuola, Paolo Savinelli (primo firmatario), Sara Lusignani e Carlo Marchetta (Pd), Nando Mainardi (Sinistra per Fiorenzuola), hanno sottoscritto una mozione per chiedere al sindaco e alla Giunta di «conferita la cittadinanza onoraria». In questa direzione si sono già mossi i consiglieri di minoranza di Piacenza e di tantissimi altri Comuni italiani

«Negli ultimi trent’anni – si legge nel testo della mozione -, la senatrice Liliana Segre ha portato in tante scuole la sua testimonianza di ciò che furono le leggi razziali e la Shoah, l’odio, il razzismo e la discriminazione, dedicandola a tutti gli ebrei italiani, esclusi, umiliati e deportati, in particolar modo a quelli che non sono più tornati. Continua a farlo anche nel Senato della Repubblica, impegnandosi nel coltivare e rafforzare la Memoria, da lei stessa definita “vaccino prezioso contro l’indifferenza”, mettendo in campo azioni concrete di aiuto alla diversità e condanna rispetto ad azioni antidemocratiche e alle violenze».

E ancora: «Liliana Segre ha esaminato e scandagliato la storia e la contemporaneità promuovendo campagne per i diritti umani e per debellare il razzismo e l’antisemitismo che, secondo la senatrice, “non sono mai sopiti, solo che si preferiva nel dopoguerra della ritrovata democrazia non esprimerlo. Oggi è passato tanto tempo, quasi tutti i testimoni sono morti e il razzismo è tornato fuori così come l’indifferenza generale, uguale oggi come allora quando i senza nome eravamo noi ebrei”». Infine, scrivono i consiglieri a sostegno della loro richiesta, «Segre rappresenta una delle figure più nobili della Nazione e il suo impegno civile, anche contro i discorsi d’odio, costituisce un esempio per il Paese e ciò deve essere di ispirazione a tutte le giovani generazioni».

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