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Salvini in visita al Verdi di Villanova, i comitati protestano fuori dalla struttura

I comitati insorgono per essere stati esclusi dalla visita al centro e chiedono a Salvini di convincere i sindaci del centrodestra a votare contro al piano dell'Ausl. Salvini: «Eccellenza da preservare»

Il segreterio della Lega Nord Matteo Salvini ha fatto visita a Villanova al centro “Verdi”, accompagnato dai vertici locali del Carroccio. Salvini si è confrontato con i portavoce dei comitati a difesa degli ospedali del Piacentino, che hanno esposto un cartello in cui chiedono al segretario di convincere i sindaci di centrodestra e della Lega a votare contro il piano di riordino della sanità piacentina. «La Regione Emilia Romagna - ha commentato Salvini sul posto - ed il suo governatore del Pd ci ripensino. L’ospedale è un’eccellenza da preservare, con medici, infermieri e fisioterapisti definiti incredibili dai pazienti. Per chi è milanese come ma balza all’occhio il contesto invidiabile creato dal verde del parco, al quale si aggiungono la storia, la musica e la tradizione di Giuseppe Verdi, che fondò con grande lungimiranza questo centro. Non si tratta di mettere in concorrenza i paesi e gli ospedali, ma se questa è un’eccellenza, farò il possibile perché continui ad esserlo. Mi metto dunque a disposizione dei sindaci perché il territorio non resti scoperto». Aggiunge Matteo Rancan, consigliere regionale leghista: «Quello di Salvini, che ringrazio per la visita, è un segnale importante di vicinanza alle problematiche della Val d’Arda, in particolare a quella della riorganizzazione ospedaliera. L’obiettivo è quello di salvare l’ospedale perché è un valore aggiunto per tutta la zona. Nel frattempo, proseguirà in Regione la battaglia affinché i cittadini valdardesi possano avere una sanità efficiente con un buon servizio radicato sul territorio».

«Ci sono delle eccellenze incredibili - ha aggiunto Salvini sui social - che rischiano di essere messe in discussione. I cittadini ci tengono che questa esperienza rimanga qua. Laddove c’è una richiesta della gente noi ci impegniamo. La struttura è incredibile, ci sono professionisti incredibili là dentro. Verdi era un genio e questa struttura va preservata. Non m’interessa la battaglia tra i comuni, se c’è dietro solo l’ottica del risparmio mi sembra una follia spostare l’unità spinale. Io chiamo anche il presidente della Regione Bonaccini, se c’è una battaglia da fare. Mi sembra un peccato».

«Salvini – interviene Angelo Boledi, presidente del comitato “I Castlan i disan no” - è a Villanova. I comitati sono stati lasciati fuori per non disturbare i pazienti,  mentre il codazzo delle sue donne e dei suoi uomini eletti nelle istituzioni lo ha potuto accompagnare (si vede che hanno il passo di piuma). Chissà se tra i suoi accompagnatori c’era anche il sindaco di Fiorenzuola che, dichiarandosi a favore del piano della Direzione Generale della Sanità piacentina per il trasferimento dell’unità spinale a Fiorenzuola, di fatto condanna Villanova. Il succo della visita sta tutto qui. O Salvini sarà in grado di spronare proprio le sue donne ed i suoi uomini eletti dai cittadini nelle istituzione ad opporsi col voto e quindi con azioni istituzionali al piano che non stravolge solo Villanova e Fiorenzuola ma tutta la provincia compreso Piacenza e Castel San Giovanni, o sarà la solita trita e ritrita comparsata mediatica, la solita aria fruitta se non un tradimento della fiducia accordata loro coi voti».

Salvini si è confrontato, fuori dalla struttura, con il portavoce dei tre comitati a difesa degli ospedali di Fiorenzuola, Castello e di Villanova Bruno Galvani. «Ora – commenta Galvani - che il direttore Baldino non apprezzi particolarmente i nostri comitati è anche plausibile, ma che decida di non inserire nessuno di noi, neppure il sottoscritto, nel codazzo che domattina mostrerà il centro G.Vedi di Villanova al segretario della Lega Nord Matteo Salvini, sembra una strategia veramente puerile". Cosi Bruno Galvani, presidente della Fondazione Anmil Onlus e portavoce del Coordinamento Comitati sorti nel piacentino in difesa degli ospedali, dopo aver saputo dal consigliere regionale della Lega Matteo Rancan che non potrà essere inserito negli accompagnatori "perché troppe persone disturberebbero i ricoverati". "E' difficile per me commentare questa scelta - continua Galvani - ma mi pare difficile pensare, soprattutto ricordando tutte le volte che la direzione dell'Unità spinale mi ha chiesto di andare li per portare il mio esempio ai nuovi para/tetraplegici, che questa scelta non sia invece riconducibile alla volontà di non riconoscere il ruolo delle persone se la pensano diversamente da loro. Mi piacerebbe sapere, per esempio, dov'era Baldino quando io nel giugno del 1993 parlavo alla festa del Parasimpatico di famiglia e procreazione nella disabilità?  Poi, anche se immagino che a lui non fregherà nulla, che sono da anni uno dei dirigenti nazionali di una Associazione che rappresenta circa 400.000 disabili, tati dei quali para i tetraplegici. Ma che paura ha quest'uomo?».

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