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Sicurezza sul lavoro, POGaMESchool al Centro Eni Corporate University di Cortemaggiore

Nelle strategie per la sicurezza sul lavoro è importante conoscere il fattore umano per decidere

La sicurezza nei luoghi di lavoro è il tema trattato da un seminario di due giorni organizzato da POGaMESchool al Centro Eni Corporate University di Cortemaggiore, che ha coinvolto poco meno di quaranta persone tra manager e tecnici appartenenti a dieci tra le società italiane più importanti nel settore Oil and Gas. Particolare e innovativa l’ottica del corso che ha messo al centro del problema il cosiddetto Human Factor (Fattore Umano) che secondo accreditati studi ha una responsabilità predominante in almeno un terzo degli incidenti sul lavoro e spesso è la concausa di eventi catastrofici.

Chiarito che il Fattore Umano si riferisce a quegli elementi quali lavoro, organizzazione e individuo che hanno influenza sul comportamento e anche conseguenze su salute e sicurezza, l’obiettivo primario dell’approccio “Fattore Umano” è il miglioramento del livello di affidabilità dell’operatore; più in generale del sistema all’interno del quale il singolo lavoratore opera, tenendo conto della complessità di tutti gli elementi con i quali egli si deve interfacciare: lavoro, organizzazione e comportamento del singolo individuo. I docenti – ha dichiarato uno dei corsisti - hanno avuto il coraggio di far risaltare l'altra faccia della medaglia: quella che si concentra sul ''Fattore Umano'' evidenziando che questo può nascondere disagi personali, spinte emozionali, stati d'animo e stress; situazioni che possono essere preventivamente e sistematicamente indagati per prevenire il pericolo che abbiano a pesare su altri fattori di rischio e conseguentemente evitare che questi possano poi aumentare la gravità degli incidenti. “Il seminario (altro commento raccolto) ha realizzato un salto di qualità perché ha messo in evidenzia che la sicurezza nelle aziende non è solo un fatto di procedure, di software, di dispositivi di sicurezza, di simulazioni, ma anche di strategie messe in atto per favorire il benessere psicofisico e il buon funzionamento cognitivo, da accertare, ad esempio, attraverso adeguati briefing fra i lavoratori ed altre iniziative che ne prevedono il coinvolgimento”. L’accertamento dello stato di salute fisico ed emotivo di talune figure professionali (il Fattore Umano), è stato indicato un traguardo importante per tutte le procedure di sicurezza aziendale.

LE RELAZIONI

I lavori del seminario, coordinato dal M.d.L Germano Ratti, sono stati aperti dall’ ing. Pietro Cavanna attualmente Senior Advisor Edison e dal prof. Luigi Cavanna, Direttore Dipartimento di oncologia-ematologia Azienda USL di Piacenza, che hanno illustrato gli obiettivi dei lavori. A seguire l’ing. Luciano Scataglini, Eni Upstream and Technical Services, ha trattato l’aspetto tecnico della valutazione dei rischi illustrando la genesi di errori comportamentali, procedurali e decisionali alla base di eventi disastrosi che hanno avuto risonanza e conseguenze mondiali evidenziando gli elementi chiave nella gestione del Fattore Umano che rientrano nella sfera fisiologica, psicologica e cognitiva. Tra questi l’aspetto decisionale: in genere, se tocca a noi decidere un’azione, ci preoccupiamo di quale sarà la reazione del capo. La leadership di sicurezza del capo è la chiave per garantire comportamenti sicuri, gestire l’ansia e prevenire frustrazioni. Ma la decisione, per essere equilibrata, richiede lucidità e prontezza: la stanchezza e lo stress giocano un ruolo importante. La percezione del rischio più comune a livello psicologico è quella delle conseguenze, non delle probabilità: riteniamo che eventi insignificanti abbiano conseguenze insignificanti. Per questo non siamo portati a registrare i fatti di piccola entità. Ci sono poi le “deviazioni dalle regole”. Le procedure devono essere seguite da chi deve dare l’esempio e non essere corto-circuitabili in caso di urgenza (anche l’urgenza ha le sue regole). Non devono tollerare la compiacenza («abbiamo sempre fatto così»). Non bisogna solo punire i comportamenti rischiosi, ma anche premiare quelli virtuosi: il premio stimola, la punizione no. L’autocritica è la caratteristica principale del vero leader di sicurezza il quale deve saper creare il clima adatto a vincere diffidenze e paure aiutando personalmente a rimuovere situazioni di incertezza.

Il dottor Umberto Gandi immunologo-allergologo ha quindi fornito un quadro molto approfondito della anatomia e fisiologia del sistema nervoso: cervello, il midollo spinale e i nervi insistendo sull’importanza di  conoscere se stessi per saper decidere. Di qui la scelta di inserire tra le materie di insegnamento rudimenti di anatomia, biologia, fisiologia, patologia e terapia umana. La platea composta da manager e figure professionali di discipline diverse, si è spogliata dei panni manageriali per assumere quelli di studenti desiderosi di apprendere e conoscere l'essenza del corpo umano in particolare del Sistema Nervoso (il cervello), che è il motore di ogni azione e comportamento. I docenti hanno saputo instaurare un clima di interazione costruttiva con i partecipanti e alla fine di questa full immersion nel mondo delle scienze umane, la soddisfazione per il lavoro svolto e le proposte formulate è stata unanime. Le dottoresse Camilla Di Nunzio, psicologa, Fabiana Achilli, psicoterapeuta, hanno interagito con gli allievi e con gli stessi docenti sulle cause degli errori umani e, nella seconda giornata con analisi sui temi trattati, modalità di intervento nelle situazioni di emergenza; temi sui quali riferiremo in un prossimo articolo.

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