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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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«Spazi aperti e un paese senza barriere architettoniche: l'Unità spinale resti a Villanova»

Passato, presente e futuro dell’ospedale di Villanova. Questi i temi toccati nel corso di un convegno tenutosi a Piacenza l'11 settembre. Il sindaco di Villanova: «L’ospedale deve continuare ad esercitare le proprie attività e Fiorenzuola deve diventare un ospedale con specializzazioni che gli permettano di vivere in futuro»

Anni ’70: è in quel periodo che l’ospedale di Villanova acquisisce importanza a livello europeo come centro riabilitativo, per poi diventare negli anni ’90 Unità spinale di terzo livello in Regione. In tanti sono passati in quella struttura, d’eccellenza anche a livello sportivo, che ha ‘sfornato’ tantissimi. Una funzione che ancora oggi mantiene ma che presenta punti bui per il futuro. Cosi come punti non chiari «a cui non è mai stata data risposta» si sono presentati anche negli ultimi anni. Li conosce bene il sindaco di Villanova, Romano Freddi, che ha parlato in un convegno tenutosi nel pomeriggio del 11 settembre, nel Salone dei depositanti della Banca di Piacenza.

Passato, presente e futuro dell’ospedale di Villanova. Questi i temi toccati dai relatori, a partire da Freddi: «Ci sono persone che hanno cuore la situazione di Villanova. Negli ultimi 15 anni è venuta meno la manutenzione, non si è investito più nulla. Questo è accaduto per un progetto studiato a tavolino: nel frattempo però la struttura di Montecatone (l’altra struttura emiliano-romagnola adibita a riabilitazione e Unità spinale) ha avuto un cambiamento notevole. Basta avere la volontà di proseguire per fare dell’eccellenza». «Nei prossimi anni la struttura di Fiorenzuola verrà riempita delle attività oggi eseguite a Villanova e la Valdarda rimarrà senza una struttura ospedaliera. Quando non avremo più la possibilità di migrare in Lombardia o nelle vicinanze, ecco che sentiremo la mancanza di un ospedale in Valdarda. Trespidi e Lusenti firmarono un protocollo nel quale si disse che dopo la ricostruzione del blocco B sarebbero tornati gli stessi servizi. Nel 2015 i fatti cambiarono e non venne rispettato l’accordo. Quando ci si impegna bisogna avere il coraggio e la capacità di mantenere gli impegni. L’ospedale di Villanova deve continuare ad esercitare le proprie attività e Fiorenzuola deve diventare un ospedale con specializzazioni che gli permettano di vivere in futuro».

Freddi poi è entrato nel dettaglio di ciò che offre oggi la struttura ospedaliera di Villanova, non tralasciando i punti negativi come «un sovrannumero di posti letto per l’Unità spinale (18 contro i 10 disponibili) e che vengono riconosciuti 250 euro al giorno invece che 400». «Ne abbiamo parlato con la Regione che tramite Ausl, nei bilanci, si impegna a stanziare risorse per l’acquisto di esoscheletri che di certo non vanno a migliorare il nostro centro riabilitativo». Per quanto riguarda le peculiarità che può offrire il comune della Bassa è l’assenza delle barriere architettoniche: «L’Amministrazione da me guidata anche negli scorsi anni – ha aggiunto Freddi – ha proseguito nell’intento di migliorare il paese per renderlo fruibile anche agli ospiti del nostro ospedale. Un ospedale che ha un parco e negli anni è stato ampliato, oltre alla riqualificazione di Isola Giarola che, grazie alla Lega Ambiente, è stata resa fruibile per praticare canoa in sicurezza e quindi sfruttabile al cento per cento dai portatori di handicap fisici».

Un tema, quello dell’ambiente e degli spazi aperti, toccato anche dall’ex primario dell’ospedale di Villanova, il professore Sergio Lotta. «Chi entra a Villanova con un problema esce con uno svantaggio che bisogna colmare. Ecco perché è importante l’ambiente: si può uscire dall’ospedale, un parco è essenziale. Bisogna avere una progettazione orizzontale tra gli spazi, cosa che non sta avvenendo a Fiorenzuola dove si stanno studiando spazi aperti ai piani elevati della struttura che sorgerà in via Roma, quindi in verticale. Deve esserci orizzontalità anche nei rapporti: sì, io sono il primario che prende le decisioni, ma devono essere coinvolti anche tutti gli operatori in un progetto di pari dignità».

Bruno Galvani, Presidente Fondazione ANMIL e Presidente dell’Unione dei Comitati di Castelsangiovanni, Fiorenzuola e Villanova d’Arda, ha sottolineato il modo in cui vengono prese scelte in tema di sanità pubblica: «Auspico che tali decisioni non siano condizionate da motivazioni politiche» - ha detto.

L’architetto  Alberto Ferruzzi, Presidente Fondazione Uomo - Fondazione d’Inverno, ha mostrato, attraverso antiche piantine da lui recuperate, l’impianto progettuale dell’ospedale di Villanova ad opera dell’ingegnere Fognani e ha concluso augurandosi che si riesca a trovare «una decisione pacifica in merito al futuro della struttura, senza perdere di vista l’obiettivo (quello della terapia), piuttosto di continuare a dibattere sulla sede effettiva dell’attività preziosa svolta finora a Villanova».

convegno villanova-3Il convegno, che ha visto anche la partecipazione di forze politiche locali e regionali (presenti in sala i consiglieri Matteo Rancan, Tommaso Foti e Katia Tarasconi), è stata l’occasione per consegnare una targa all’atleta argentino Gabriel Esteban Farias, in Italia da anni in ricordo della recente conquista di un oro mondiale nella disciplina di paracanoa (KL1 200 metri). L’atleta ha iniziato la sua seconda vita nella struttura di riabilitazione di Villanova, dove è stato ricoverato in seguito a un grave incidente sul lavoro. Qui ha imparato ad apprezzare lo sport del basket, militando nella squadra sostenuta da Valter Bulla, e successivamente quello della canoa. 

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