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«Lavoro in evoluzione e gratificante»: Poste Italiane cerca nuovi portalettere

Da gennaio a luglio 2021 inserite 180 persone nella filiera logistico postale: ecco come candidarsi per la posizione di portalettere con contratto a tempo determinato. La testimonianza di Giulia, postina a 19 anni

Poste Italiane ricerca in provincia di Piacenza e in tutta la regione Emilia Romagna, dei portalettere da inserire con contratto a tempo determinato. I centri di Distribuzione in provincia di Piacenza sono cinque: Piacenza recapito Marconi, Caorso, Fiorenzuola D’Arda, Castel San Giovanni, Podenzano. In Emila Romagna sono in tutto ottantacinque. Da gennaio a luglio 2021 sono state inserite 180 persone nella filiera logistico postale, avendo già lavorato in passato con Poste Italiane come portalettere o addetti allo smistamento con uno o più contratti a tempo determinato e per una durata complessiva di almeno 9 mesi. Per potersi candidare è sufficiente inserire il proprio curriculum vitae sulla pagina web del sito istituzionale di Poste https://www.posteitaliane.it, nella sezione “Carriere” dedicata a “Posizioni Aperte” in cui sono indicati i requisiti per poter partecipare alla selezione. I candidati saranno inseriti con contratto a tempo determinato in relazione alle specifiche esigenze aziendali. Le risorse individuate si occuperanno del recapito postale (pacchi, lettere, buste, raccomandate, etc.) nell’area territoriale di propria competenza. La ricerca è attiva su tutto il territorio nazionale.

La testimonianza di Giulia Chiusa, portalettere del Centro di Distribuzione di Fiorenzuola

Iniziò tutto da quella chiamata di mio padre che mi disse di aver visto un annuncio di lavoro come portalettere per Poste Italiane. Era l’anno 2015 quando iniziai questa grande avventura, un po’ immatura e forse ancora troppo piccola per capire che questo lavoro sarebbe diventato ciò che avrei voluto continuare a fare, avevo 19 anni. Il tempo indeterminato è arrivato a 22 anni. In quegli anni, ho avuto dei periodi di pausa o dove ho svolto altri lavori ma nessuno mi andava bene perché dopo la prima esperienza avevo capito che volevo lavorare in Poste Italiane e temevo che questa opportunità non diventasse realtà. Quando mi hanno chiamata per l’indeterminato ero molto felice e soddisfatta, potevo iniziare la mia vita, avere la mia indipendenza e una maggiore sicurezza per il mio futuro.  Devo dire che all’inizio è stato certamente impegnativo, i primi momenti non li scorderò mai più, avevo appena preso la patente e ancora un po’ acerba alla guida mi ritrovai a dover guidare per giornate intere, a fare mille manovre complicate per me ancora inesperta. Nel primo periodo i miei pensieri oscillavano tra mille dubbi.  Non mi sentivo pronta, temevo di sbagliare e vedevo tutti i miei colleghi più esperti, con tanti anni di servizio, lavorare con una tale facilità e disinvoltura rispetto a me. Passò un po’ di tempo e le cose iniziarono a diventare più facili, cominciai a ricordarmi le vie, i nomi dei cittadini e loro a riconoscere me, quest’ultima credo sia stata la cosa più gratificante. Dopo anni passati a servire sempre lo stesso paesino diventi uno di famiglia, le persone mi attendono per scambiare due parole tra una lettera e l’altra, si confidano, diventi semplicemente parte della loro quotidianità, non c’è nulla di più gratificante. Quando arrivo nel mio piccolo paesino, Roveleto di Cadeo nel comune di Cadeo (PC), per iniziare le consegne mi sento a casa, lo conosco come le mie tasche, conosco le abitudini dei cittadini e loro sanno a che ora passerò sotto la loro abitazione e solitamente si fanno trovare al balcone o sull’uscio della porta prontissimi per prendere la corrispondenza e per scambiare una chiacchiera. È un lavoro che mi lascia anche la possibilità di dedicarmi agli impegni personali e alla mia vita quotidiana. È un lavoro in continua evoluzione. Oggi ci serviamo di mezzi innovativi e c’è molta più cura del prodotto e attenzione verso il cittadino.

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